La Nuova Sardegna

Nuoro

Una class action contro Abbanoa

di Mauto Piredda
Una class action contro Abbanoa

Siniscola, la proposta per la restituzione delle somme indebitamente pagate

12 aprile 2017
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SINISCOLA. Durante alcuni Consigli comunali e negli incontri tra l’amministrazione, la cittadinanza e i funzionari dell’ente gestore del servizio idrico, fu Antonio Satta di Zente Nova a citare la direttiva Cipe del 1978 secondo la quale si dovrebbe prevedere una decurtazione tariffaria del 50% durante i periodi di non potabilità.

Tesi contraddetta da Ivo Picciau di Abbanoa secondo il quale, come dichiarato il 16 aprile di due anni fa in aula consiliare a Siniscola, «tale direttiva è stata superata da altre disposizioni normative».

Ma il dibattito sulla questione si sta riaprendo per mezzo di una «lettera aperta» indirizzata dal medico Franco Floris (rappresentante di uno dei comitati spontanei convocati l’estate scorsa dal sindaco Farris) ai primi cittadini di Siniscola, Posada, Torpè, Budoni e San Teodoro. Attualmente l’acqua è potabile: vige l’ordinanza 94 del 25 novembre scorso che revoca i precedenti divieti (sul sito istituzionale del Comune sono elencate tutte le diposizioni in materia dal 2011 a oggi).

Ma Floris propone ai cinque sindaci «una class action per avere indietro le somme indebitamente percepite – queste le sue parole – negli ultimi sei anni. Un’azione di protesta come ha fatto il sindaco di Sassari». «Vorremmo sapere – prosegue Floris – in che modo ci restituirà il 50% delle nostre bollette degli ultimi sei anni come prevede la legge: potremo concordare di esimerci di pagare le bollette per sei anni, oppure con una soluzione rateale?».

Chiamati in causa anche gli attori della politica locale che, secondo il medico, «dovrebbero accogliere questa class action»: «Ad oggi – si legge nel testo – la politica ha osservato il più rigoroso silenzio diventando complice di Abbanoa. Purtroppo molti sindaci vengono imbavagliati dalla promessa di qualche finanziamento, ma se la politica non accoglierà questa proposta, il nostro comitato porterà avanti questo discorso con estrema determinazione e del tutto autonomamente, nella convinzione che il popolo sarà unito e solidale».

Negli obiettivi del medico anche «una seria verifica per controllare il corretto funzionamento dei depuratori, potabilizzatori, destinazione e smaltimento dei fanghi. E anche una verifica per accertare o meno la presenza di sostanze pericolose nell'acqua di irrigazione che entrano nel ciclo alimentare. Il tutto volto a stabilire se esistano responsabilità civili e penali».

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