La Nuova Sardegna

Nuoro

Smantellata un'organizzazione criminale di stampo mafioso nel centro Sardegna

Smantellata un'organizzazione criminale di stampo mafioso nel centro Sardegna

Attentati per assicurarsi gli appalti sulla nettezza urbana. Maxi operazione dei carabinieri: arrestate tre persone nelle province di Nuoro, Cagliari e Oristano. Altri indagati sono stati sottoposte agli arresti domiciliari e all'obbligo di dimora

11 aprile 2017
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NUORO. Per almeno cinque anni era diventata il terrore dei concorrenti negli appalti per il servizio di nettezza urbana banditi da numerosi Comuni in Sardegna, ditte che subivano attentati incendiari, intimidazioni e danneggiamenti. Un’organizzazione criminale, che agiva con metodi mafiosi per favorire una ditta specializzata nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, è stata scoperta dopo lunghe indagini dai carabinieri della compagnia di Tonara (Nuoro) e del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Cagliari che hanno eseguito tre arresti nell’ambito dell’operazione «Terra Bruciata». In carcere a Uta (Cagliari) è finito il presunto capo, Giovanni Maria Firinu, 58 anni, di Santulussurgiu (Oristano), ufficialmente dipendente della ditta Nuova Ecoservice con sede, appunto, a Santulussurgiu. In realtà, era lui a gestire l’azienda, che è risultata coinvolta anche in un traffico illecito di rifiuti, scoperto dal Noe di Cagliari.

Per un altro dipendente, Massimo Setteponti, 45 anni, sono scattati gli arresti domiciliari a Santulussurgiu, così come per Giuseppe Amato, 51 anni, di Torre Annunziata (Napoli), ma con abitazione a Quartu Sant’Elena, sospettato di essere affiliato a un clan camorrista: secondo l’accusa, aveva un ruolo di supporto e dispensava consigli agli membri. A Firinu e Setteponti è contestato anche il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Per altri due presunti complici il gip del tribunale di Cagliari, su richiesta della Dda, ha disposto l’obbligo di dimora: Gonario Moro, 40 anni, di Oniferi, contitolare col padre di una ditta di smaltimento rifiuti nel suo paese, è considerato l’esecutore materiale di un incendio dei mezzi di una ditta concorrente (la Econord di Varese) parcheggiati a Barumini (Cagliari), e Franca Pani, 43 anni, di Macomer, direttrice tecnica della Nuova Ecoservice. 

Le indagini sono scattate dopo un attentato messo a segno nel febbraio 2010 contro la ditta Poddie Redento di Tonara, cui sono seguiti altri danneggiamenti nei confronti di altre imprese che gestivano il servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani in diversi Comuni della Sardegna.

Da quel momento sono stati almeno 8 gli episodi di autocompattatori e altri mezzi per la nettezza urbana finiti nel mirino del sodalizio criminale. In particolare, una serie di attentati era stata messa a segno a Torpè nel 2015, in un deposito all’aperto della ditta Poddie, che all’epoca aveva interessi in una quarantina di paesi in tutta l’isola e gestiva il servizio di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani in paesi della Barbagia, Sarcidano, Goceano e Marghine: gli incendiari avevano cosparso di benzina i mezzi parcheggiati all’interno per poi appiccare le fiamme. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’organizzazione cercava di tenere fuori dagli appalti le ditte concorrenti, con collaudato sistema di intimidazioni.

Alla Nuova Ecoservice, inoltre, sono contestati reati di tipo ambientale, oltre al traffico di rifiuti: i carabinieri del Noe hanno scoperto rifiuti speciali e pericolosi e non sepolti in un terreno di circa 300 metri quadri a Santulussurgiu utilizzati dalla ditta.

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