La Nuova Sardegna

Nuoro

il sindaco FRanco Tegas

«Il nostro paese è un’altra cosa, dobbiamo interrogarci»

«Il nostro paese è un’altra cosa, dobbiamo interrogarci»

TALANA. Alla notizia della seconda rapina compiuta in pochi giorni nel territorio comunale, il sindaco Franco Tegas ha aperto le braccia, un gesto di rassegnazione. Ma si è ripreso subito. Giunto al...

07 aprile 2017
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TALANA. Alla notizia della seconda rapina compiuta in pochi giorni nel territorio comunale, il sindaco Franco Tegas ha aperto le braccia, un gesto di rassegnazione. Ma si è ripreso subito. Giunto al suo terzo mandato, ne ha viste di cotte e di crude, ma non ha mai rinunciato a sperare in una convivenza serena e pacifica per la sua comunità. Prestissimo è andato in Comune per sbrigare alcune pratiche urgenti ignaro di tutto, è solo alle 8,20, quando una dipendente l’ha informato di quanto accaduto poche ore prima nell’ambulatorio della guardia medica. «Talana non può essere questo, il mio paese è altra cosa – è stato il suo commento a caldo –. La reputo una cosa intollerabile, soprattutto – ha proseguito – quando ci sono di mezzo delle persone. Ricordo poi che quello della guardia medica è un servizio essenziale che stiamo difendendo con le unghie e con i denti. Così come l'ufficio postale, cui erano destinati i soldi, che servivano per pagare le pensioni, sottratti nell’assalto sulla strada provinciale». Il sindaco non riesce a capacitarsi: «In questi anni abbiamo lavorato con impegno e sapere di queste cose è come ritrovarsi con un pugno di mosche in mano – ma l’indignazione lascia subito spazio a una riflessione, che deve coinvolgere necessariamente l’intera comunità –. Dobbiamo interrogarci su che cosa sta succedendo». Franco Tegas ha convocato per mercoledì pomeriggio alle ore 19, nella sala polivalente del paese, un consiglio comunale aperto alla popolazione. «Così – è la sua amara conclusione – non si può andare avanti ed è giusto che se ne parli». (g.f.)

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