La Nuova Sardegna

Nuoro

Armati e mascherati rapinano il vigilante e la guardia medica

di Claudia Carta e Giusy Ferreli
Armati e mascherati rapinano il vigilante e la guardia medica

Due banditi hanno scaraventato per terra la dottoressa Poi sono scappati portandosi via una pistola e i telefonini

07 aprile 2017
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TALANA. «Dammi la pistola. Stai fermo lì e gira la faccia dall’altra parte». Quando nell’ambulatorio della guardia medica di Talana, in via Regina Elena, rimbombano minacciose queste parole, è notte fonda: le 2,20. Pochi istanti prima due malviventi armati di pistola e fucile, tute mimetiche e il volto coperto dai passamontagna, hanno suonato il campanello. All’esterno non c’è sistema di videosorveglianza. Nessun videocitofono. È la guardia giurata che va ad aprire.

Andrea Argiolas quarantasettenne di Jerzu, in servizio da 13 anni alla “Sgs” di Sassari non si immagina certo di trovarsi davanti dei rapinatori, piuttosto che si tratti di qualche paziente bisognoso di cure. Mentre sta per aprire la porta i delinquenti sferrano un violento calcio a riescono ad entrare. Urlando, intimano all’uomo di buttarsi a terra. Gli puntano il fucile alla testa e intimano al vigilante di consegnare l’arma una calibro 9x21 che la guardia ha sempre nella fondina quando monta in servizio. Il più alto dei due rimane con la guardia giurata nella sala d’attesa, mentre il secondo, corporatura minuta, si dirige a passi rapidi verso la camera del medico di turno: una dottoressa anche lei di Jerzu. Consolata Lai, 37 anni, non si capacita di quanto sta succedendo. Scossa e terrorizzata in un battibaleno si ritrova a terra sotto la minaccia delle armi. Ma i ladri hanno già quello che cercavano, la pistola. Non toccano nient’altro, né usano violenza ma continuano a urlare. Sottraggono i telefoni cellulari, due al medico e uno alla guardia giurata, oltre al cordless dello studio, probabilmente con l’intento di recuperare un po' di tempo. E poi si danno alla fuga, facendo perdere le loro tracce nei vicoli dell’abitato.

Sono le urla provenienti dall’ambulatorio a richiamare l’attenzione dei vicini che accorrono nel locale e subito allertano le forze dell’ordine. Sul posto intervengono i carabinieri della vicina stazione di Urzulei, agli ordini del maresciallo Gianni Sistu, e poco dopo i militari del Nucleo radiomobile di Lanusei.

«Sono stati attimi interminabili, nei quali capisci che qualunque tentativo di reazione è inutile – racconta ancora frastornato la guardia giurata –. Mi dispiace soprattutto perché è accaduto in una comunità nella quale abbiamo sempre lavorato molto bene, siamo stati rispettati e aiutati, senza mai avere alcun tipo problema – continua Argiolas –. Ha temuto non solo per se ma anche per il medico». La donna, sposata e madre, ieri pomeriggio ha ricevuto la telefonata di solidarietà del sindaco del centro ogliastrino, Franco Tegas .

Talana è diventato improvvisamente il fronte incandescente della criminalità ogliastrina visto quel che è accaduto negli ultimi giorni: l’assalto alla Guardia medica e quello al portavalori. I due banditi armati e mascherati che in pochi minuti hanno messo a segno le due rapine sono apparsi freddi e determinati. Le vittime vittime della loro violenza se la caveranno con un grande spavento. Ma il fatto che nelle due occasioni nessuno si sia fatto male non deve indurre ad abbassare la guardia. L’escalation criminale è sotto gli occhi di tutti: da tempo non si assisteva a una serie così ravvicinata di rapine nello stesso luogo.

Ci sono collegamenti tra la banda che lo scorso primo aprile ha rapinato un’auto portavalori della Metropol sarda sulla strada che da Lotzorai porta a Talana, rubando oltre 25mila euro in contanti, destinati all’ufficio postale per le pensioni e la pistola al vigilante e quest’irruzione nella Guardia medica? Ed ancora, questi due colpi potrebbero essere il preludio per altre e più preoccupanti azioni criminali sul territorio? Perché, altrimenti irrompere in un ambulatorio medico dove l’unico bottino appetibile per i malviventi è rappresentato proprio dalle armi in dotazione a chi deeve garanbtire la sicurezza del medico di turno? Le risposte potranno arrivare solo dalle indagini avviate dai carabinieri e coordinate dal comandante della Compagnia di Lanusei, capitano Claudio Paparella.

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