La Nuova Sardegna

Nuoro

Bitti, folla alla Giornata dell’impegno

di Bernardo Asproni

L’iniziativa promossa dall’Avis si è tenuta nella chiesa di San Giorgio alla presenza delle scuole

23 marzo 2017
2 MINUTI DI LETTURA





BITTI. «A voi e a tutte le vittime innocenti delle quali non abbiamo ancora notizie, va la nostra memoria e il nostro impegno». La frase è risuonata alta, nella chiesa di San Giorgio, a conclusione della lettura di circa 950 nomi di vittime delle mafie, fatta in contemporanea in oltre 4mila luoghi. Il 21 marzo è stata la “Giornata della Memoria e dell’Impegno speciale”, organizzata dall’Avis di Bitti e dal Sasol Point n. 27 della Scv Sardegna Solidale in occasione della XXII Giornata della Memoria promossa da Libera che dal 1996 tiene la manifestazione nazionale a Locri e in ogni regione.

Aprendo i lavori Rina Latu, presidente dell’Avis di Bitti e partner dell’associazione di Don Ciotti, riportando i saluti del sindaco Mario Calia, impossibilitato a partecipare ha ringraziato le autorità coinvolte: don Mario, i sindaci di Bitti Giuseppe Ciccolini e di Onanì Clara Michelangeli, l’assessore di Orune Franca Pala, il comandante della Compagnia carabinieri, il tenente Davide di Gennaro, il maresciallo della stazione di Lula, Giuseppe Ruiu della polizia stradale, e il tenore Rimunnu’e Locu che non ha tradito l’appuntamento dedicando alcuni canti. Poi i ragazzi delle scuole elementari, medie e del liceo, veri protagonisti della giornatache hanno letto gli oltre 900 nomi delle vittime. In merito alle scritte minacciose a Locri contro don Ciotti, Rina Latu ha tagliato corto: «Sono minacce che non ci fanno onore, non accettiamo ricatti dalle cosche» e ha citato la frase del Presidente Matarella: «Dignità, per la libertà delle persone».

«I 950 morti meritano il nostro impegno – ha esclamato don Mario Mula – per liberarci dalla stretta delle mafie». Di mafie diverse ha parlato il sindaco Ciccolini.

«La mafia si combatte anche con la cultura – ha detto rivolgendosi agli studenti la presidente dell’Avis nel sostenere che la mafia è un fenomeno diffuso – In Sardegna ci sono ben 250 beni confiscati alla mafia. Libera è in prima fila e si è costituita parte civile in molti processi». Il sindaco di Onanì Michelangeli ha parlato di giornata importante, invitato tutti a combattere e citando una testimonianza morale di Falcone. Latu ha letto la lettera di don Ciotti al presidente Mattarella e «a tutti noi per condividere il percorso di unanime condanna verso ogni atteggiamento mafioso, per dire con forza che siamo dalla parte della legalità». Un richiamo a riflettere su ciò che ciascuno può fare «per la costruzione di un uomo solidale e di un mondo migliore». Come dice don Ciotti: «Lavoro, scuola, cultura,percorsi educativi e sociali: ecco che la memoria non può essere un esercizio retorico».

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative