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rischio di tumori polmonari

Ottana, monitoraggio del gas radon nelle case

Ottana, monitoraggio del gas radon nelle case

OTTANA. Anche il comune di Ottana è stato inserito dall'assessorato regionale alla Sanità tra i 184 comuni dell'isola che saranno monitorati al fine di individuare l’eventuale presenza di radon...

22 marzo 2017
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OTTANA. Anche il comune di Ottana è stato inserito dall'assessorato regionale alla Sanità tra i 184 comuni dell'isola che saranno monitorati al fine di individuare l’eventuale presenza di radon negli edifici del centro abitato. Il radon è un gas inerte e radioattivo di origine naturale, presente nel suolo e nei materiali da costruzione, che può accumularsi nei fabbricati e nei luoghi di lavoro ed essere inalato dalle persone.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che questo gas è un agente cancerogeno che può rappresentare un aumento del rischio di tumore polmonare.

Da qui la decisione del ministero della Salute di dare il via al “Piano nazionale radon” con l’obiettivo di predisporre un programma pluriennale di azioni da realizzare in modo coordinato con le regioni e i comuni-campione al fine di ridurre gli effetti sanitari connessi all’esposizione della popolazione italiana al radon e ai suoi prodotti di decadimento.

In ottemperanza alle direttive ministeriali, l’assessorato regionale alla Sanità, in collaborazione con la Asl n. 8 di Cagliari, ha predisposto un piano regionale di prevenzione che stabilisce che, entro il 2018, venga realizzata un’indagine finalizzata alla classificazione del territorio regionale e all'individuazione delle aree a rischio radon.

Il programma prevede la realizzazione di una campagna di misure da effettuare su un campione di 184 comuni dall'isola. Tra questi figura anche il comune di Ottana. L’iniziativa sarà mandata avanti dai tecnici dell’Arpa Sardegna, l’agenzia regionale che si occupa del controllo e della protezione dell'ambiente.

L’indagine, che a Ottana vede impegnata anche l’associazione onlus “Protezione civile Tirso”, prevede il monitoraggio di dieci case campione e delle famiglie che vi abitano e degli edifici pubblici che ospitano le scuole materne ed elementari. Negli edifici verranno posizionati i dosimetri per eseguire le misure del radon indoor.

Alle famiglie, invece, verrà distribuito un questionario per definire le caratteristiche della casa.

L’Arpa dovrà trasmettere alla Regione le risultanze dell'indagine in due report: il primo entro il mese di ottobre 2017 e il secondo entro il mese di giugno del 2018. Al termine della campagna verrà eseguita la classificazione del territorio regionale con le eventuali aree a rischio.

Si tratta, insomma, di una importante campagna di tutela sanitaria e di prevenzione dei rischi per la salute pubblica a tutto vantaggio dei cittadini. (f.s.)

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