La Nuova Sardegna

Nuoro

Orientale ancora bloccata «Un danno all’economia»

di Lamberto Cugudda
Orientale ancora bloccata «Un danno all’economia»

I sindaci di Urzulei e Baunei chiedono la riapertura anche parziale della strada Si temono ripercussioni anche sul flusso degli escursionisti italiani e stranieri

18 marzo 2017
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URZULEI. «Sono cinque mesi che la strada statale 125-Orientale sarda, che porta in direzione di Dorgali, è chiusa a causa della frana del 15 ottobre dello scorso anno. Ci stanno lavorando, ma non possiamo attendere che questa venga riaperta solo pochi giorni prima del passaggio del Giro d’Italia». Ennio Arba (Pd) sindaco del centro montano, posto ai limiti estremi del nord Ogliastra, ai confini con Dorgali, parla di situazione gravissima. «Qualcuno – afferma – si vuole rendere conto o no che è un vero e proprio stillicidio economico per le aziende (vedasi anche gli allevatori) e per i cittadini di Urzulei, da cinque mesi costretti a transitare per Talana-Villagrande o addirittura, raggiungere prima la piana di Tortolì, per poi potere andare a Nuoro e nel nord Sardegna? Senza considerare i disagi anche per quanti sono privi di mezzo. I lavori sono iniziati dal 10 febbraio per riuscire a sistemare l’Orientale Sarda nel tratto che porta a Dorgali, al chilometro 194,2004. Si diano tutti una regolata». Il primo cittadino spera che, quantomeno, al più presto venga realizzata una “pista” (quella per i grandi mezzi meccanici), su cui potere transitare, anche se con semaforo a senso unico alternato. «Ci avevano detto – sostiene ancora Ennio Arba – che si sarebbe potuto riprendere a transitare nel tratto della strada statale 125 interessato dalla frana da inizio aprile. Ma visto come stanno le cose pare veramente molto difficile. La strada deve essere riaperta al più presto anche perché in questo periodo cominciano a giungere gli escursionisti stranieri. E con l’Orientale sarda ancora chiusa al transito, “salteranno” il nostro territorio». Anche il suo collega di Baunei, Salvatore Corrias, vive gli stessi problemi: «Ogni ulteriore ritardo nella riapertura della strada statale 125 in direzione Dorgali, sarebbe intollerabile. Rischiamo di perdere i primi flussi di escursionisti stranieri». Lo scorso 8 febbraio erano stati consegnati i lavori di ripristino della strada al chilometro 194,200 della 125. Gli interventi previsti, affidati all'impresa Alpi diTrieste, per un valore di oltre 800mila euro, si articolano in due fasi: la prima consiste nella messa in sicurezza del costone roccioso; la seconda prevede il ripristino del corpo stradale. La parete di roccia franata era di circa20 metri di larghezza e 30 di altezza.

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