La Nuova Sardegna

LULA. “Voci di Donna nella collina di Genna Serapis”, di Iride Peis Concas, è un libro di biografie tutte al femminile, vicende che mettono in luce uno spaccato antropologico della Sardegna del 1800 e del 1900.

Il libro è ambientato nel villaggio minerario più grande d'Europa, Montevecchio, le cui le vicende ne ripercorrono la storia in un tessuto di trame intrecciate di donne che vi lavoravano o che erano andate a vivere lì al seguito dei mariti. Ma ci sono anche mogli e figlie di altre categorie di lavoratori. «Le voci di donne, trascritte dall’autrice con estrema delicatezza, ci trasportano in un tempo e in luogo in cui la fatica e il dolore, la fame e la miseria, vivevano a fianco alla gioia, alla spensieratezza, alla musica, all’arte e anche all’ingegno e all’operosità degli uomini e delle donne che hanno fatto di Montevecchio una grande miniera», scrive l’editore Carlo Delfino.

Il libro sarà presentato venerdì, alle 18, nella biblioteca comunale di via Enrico Berlinguer. Fra i relatori Aldo Borghesi, direttore Istasac Nuoro, e l’artista Diego Asproni, profondo conoscitore del mondo minerario per esperienza lavorativa diretta. È prevista anche la lettura di alcuni brani con Piera Asproni, Margherita Calia, Salvatorina Guiso, Lodovica Porcu. Coordina i lavori Pierina Calia. Sarà presente anche l’autrice.

Un’idea originale quella di proporre il libro di Iride Peis Concas a Lula, il paese delle miniere di Sos Enattos, con oltre 2000 anni di storia, dove hanno lavorato, fra mille sofferenze e angherie, anche le donne, a cavallo tra il 1800 e 1900, come cernitrici del minerale di blenda e galena. Un richiamo e un confronto che di certo emergerà durante la presentazione del libro. (b.a.)