La Nuova Sardegna

Dopo la frana di ottobre scorso sulla strada statale 125, la cosiddetta “Orientale sarda”, nel tratto tra Dorgali e Urzulei, i lavori di ripristino e di messa in sicurezza (nella foto), procedono ora abbastanza spediti, per quanto nelle possibilità dei tre volenterosi operai che forse potevano essere un numero maggiore vista l’urgenza dell’opera e soprattutto viste le aspettative di tantissimi cittadini dell’Ogliastra, del Nuorese e non soltanto. Se ci fosse stata la volontà di accelerare i tempi di ripristino forse l’Anas Spa, compartimento per la viabilità della Sardegna, avrebbe dovuto imporre all’impresa Alpi Srl di Trieste, la ditta che ha vinto l’appalto dei lavori per gli interventi necessari al fine della messa in sicurezza della sede stradale al chilometro 194,2 a seguito dell’evento franoso del 15 ottobre scorso, che il lavoro fosse svolto da una squadra più consistente negli effettivi del personale. Non peraltro, ma perché il tempo passa (150 giorni) e la gente è allo stremo e non ne può più dei disagi che, invece, con un po’ di attenzione maggiore da parte della politica forse potevano essere attenuati. Si è pensato a far risparmiare l’impresa ma ci si dimentica della spese enormi che da cinque mesi stanno sostenendo i cittadini che devono raddoppiare i chilometri per raggiungere le località interessate. «E non ci vengano a dire che in tre – sottolinea un impiegato che quotidianamente deve viaggiare da e verso l’Ogliastra –, in certe situazioni si lavora meglio, forse, ma avrebbero lavorato il doppio quindi accorciando i tempi, sei o otto operai». La nota positiva è che si va avanti. (n.mugg.)