La Nuova Sardegna

Nuoro

Progetto migranti, l’Unione dei Comuni aspetta solo le risorse

Progetto migranti, l’Unione dei Comuni aspetta solo le risorse

L’accoglienza fondata sul principio della proporzionalità In otto centri del Marghine saranno ospitate 60 stranieri

10 marzo 2017
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MACOMER. Ciò che è emerso dall’incontro convocato dal prefetto con i sindaci delle province di Nuoro e Ogliastra sul sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati era già nel progetto che l’Unione dei Comuni del Marghine ha messo a punto da tempo per preparare il territorio all’arrivo dei migranti ed evitare concentrazioni, come quella ipotizzata (poi abbandonata perché impraticabile) dal ministero dell’Interno quando decise di utilizzare l’ex carcere per metterci dentro 300 persone. Per il Marghine all’incontro c’erano c’erano il vice sindaco di Macomer, Rossana Ledda, delegata dal sindaco Antonio Succu, i sindaci Marcella Chirra di Lei, Luigi Daga di Sindia e Francesco Caggiari di Bortigali, Erica Violanti vicesindaco di Birori e Fabio Masala consigliere comunale di Macomer delegato al tavolo migranti. Il nuovo prefetto, Daniela Pirisi, ha illustrato le dimensioni del fenomeno della migrazione, le linee indicate dal Governo per gestirlo e quale sarà l’impegno richiesto alla Sardegna e ai Comuni.

L’ipotesi del maxi lager nell’ex carcere è ormai definitivamente tramontata e si fa strada l’accoglienza fondata su principi di proporzionalità territoriale, appropriatezza e sostenibilità, ma soprattutto volontarietà. Il tutto è condensato nel nuovo piano nazionale di ripartizione e nel modello Sprar (il sistema protezione richiedenti asilo rifugiati) che di fatto ricalcano il progetto dell’Unione dei comuni. Il Marghine, infatti, per oltre un ano ha lavorato in questa direzione ed è pronto ad aprire le porte. Per farlo, però, servono risorse che i comuni non hanno. I soldi necessari arriveranno dal fondo nazionale per il diritto di asilo e i comuni non sottrarranno risorse alle comunità. I finanziamenti saranno concessi tramite bando, che non prevede una graduatoria, ma sarà a sportello. Chi arriva prima avrà le risorse per realizzare il suo progetto.

Il Marghine ce lo ha pronto e si prepara per partecipare al bando Sprar. I criteri di ripartizione prevedono per la Sardegna una percentuale del 2,97%. «Gli otto Comuni del Marghine che hanno aderito al tavolo migranti – spiega Rossana Ledda – hanno accolto bene le novità e le nuove possibilità esposte durante il convegno e bisogna prendere atto che da più di un anno i sindaci dell’Unione, con il presidente Antonio Succu e coadiuvati dai vari assessori ai Servizi sociali, avevano sapientemente guidato il processo e iniziato un percorso culturale nell’ambito dell’accoglienza e dell’accettazione dei migranti nel territorio. L’obiettivo era quello di governare il fenomeno e non avere imposizioni e numeri impossibili da gestire dettati dal Governo. Sin dall’inizio ci si era opposti ad accogliere 300 migranti nell’ex carcere quale luogo inadatto allo scopo e si era sempre puntato alla micro accoglienza diffusa e alla vera integrazione graduale e controllata del fenomeno. Inoltre ci si era portati già avanti con il lavoro predisponendo una manifestazione d’interesse da parte dei privati nell’accogliere i migranti». Alla manifestazione di interesse hanno risposto 12 soggetti, tra i quali dei B&B. Il territorio potrebbe accogliere da 40 a 60 migranti. (t.g.t.)

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