La Nuova Sardegna

Nuoro

il caso

Atti vandalici e danneggiamenti, paura a Sindia

di Tore Cossu
Atti vandalici e danneggiamenti, paura a Sindia

Teppisti in azione nella scuola: costretti a restare al freddo gli studenti di elementari e medie

10 marzo 2017
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SINDIA. Continuano a Sindia gli atti di vandalismo e i danneggiamento al patrimonio pubblico e privato. Nella notte tra martedì e mercoledì, infatti, sono stati distrutti i contatori delle utenze idriche del Comune e delle aziende agricole lungo la strada che collega Sindia al monte di Sant’Antonio, in località “Sette Chercos”.

L’utenza comunale alimentava l’abbeveratoio e sei utenze private che, a seguito di convenzioni stipulate nel 2014, contribuivano proporzionalmente alla spese in base ai consumi. Non è difficile immaginare le conseguenze dell’atto di vandalimo e i disagi che ne derivano. L’erogazione dell’acqua di rete è stata sospesa fino al ripristino del misuratore generale da parte di Abbanoa. Sempre martedì, fino alle 11 del mattino, la scuola è rimasta senza riscaldamento, dove mani esperte, operando sul quadro elettrico, hanno scollegato i cavi elettrici che alimentano le pompe di ricircolo dell’acqua calda, lasciando gli studenti al freddo. È evidente che si tratta di un atto di vandalismo fine a se stesso e del quale non si capisce la motivazione. A subirne le conseguenze e i disagi sono stati gli alunni delle scuole elementari e medie, i quali hanno seguito le lezioni nelle aule non riscaldate.

Nei giorni scorsi, invece, è stata ripristinata e restituita alla sua funzionalità la cappella del cimitero che venne danneggiata a gennaio da un atto vandalico. L’amministrazione comunale di Sindia richiama l’attenzione dei cittadini sul problema, ricordando che i danni li pagano tutti. «L’amministrazione comunale compie e compirà tutti gli sforzi per il ripristino di questi danni e per ridurre i disagi, ma è necessaria ed opportuna, da parte di tutti, una riflessione sul senso e sulle conseguenze di questi atti, che hanno persino interessato i luoghi dove si istruiscono e passano buona parte della giornata i nostri figli – dicono gli amministratori comunali –, anche perché queste spese vanno a ricadere sulle spalle dell’intera comunità».

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