La Nuova Sardegna

Nuoro

Pienone per i Canti dall’Ortobene

Pienone per i Canti dall’Ortobene

Folla al teatro Eliseo per la 9ª edizione della rassegna. Premio al maestro Coloru

07 marzo 2017
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NUORO. La nona edizione della rassegna Canti dall’Ortobene ha visto la partecipazione di un folto pubblico che ha animato le narrazioni che si avvicendavano sul palco del teatro Eliseo. Protagonisti assoluti della serata il Gruppo Folk Ortobene, padrone di casa sotto l’egida del maestro Alessandro Catte, direttore artistico dell’evento, il Coro Padentes di Desulo e il Coro Città di Ozieri. L’iniziativa che rappresenta ormai uno dei punti focali tra le attività culturali della città di Nuoro, ha visto come protagoniste assolute le realtà invitate a partecipare e il tutto è stato possibile grazie all’ideazione di un copione dalla fluidità certosina, ricco di narrazioni riguardanti avvenimenti, personaggi e fatti di cronaca non solo di Nuoro ma anche della realtà montana di Desulo e di Ozieri. Salvatore Liori a rappresentare il borgo desulese racconta le figure tipiche e quei fatti di cronaca significativi come la nevicata del 1913 per poi tessere le lodi di Antioco Casula Montanaru, quasi cooprotagonista della serata nel 60° anniversario della sua scomparsa.

Per la città di Ozieri il poeta Gavino Contu capace di catturare l’attenzione del pubblico in sala attraverso i racconti di una storia ricca di cultura e di tradizione fatta da personaggi di livello ma anche da rappresentati del popolo.

Franca Satta Marchi e la sua voracità narrativa, figlia dell’amore per la sua città, è stata capace di trasmettere tutto il suo sentimento attraverso i racconti carichi di pathos di una Nuoro ricca di avvenimenti storici e letterari: il doloroso incendio del 1971 che devastò il Monte Ortobene ricoprendo la città di un aura apocalittica, l’estro dell’oranese Costantino Nivola nella realizzazione di piazza Sebastiano Satta non solo come omaggio al poeta, ma come vero e proprio centro nevralgico di cultura a disposizione dei nuoresi e del mondo e Grazia Deledda che nel 1926 fu insignita del Premio Nobel per la letteratura e proprio in quell’occasione portò alla conoscenza del mondo in evoluzione la città di Nuoro divenendo un esempio per tutte le donne dell’epoca grazie alla sua emancipazione culturale e di vita. A intervallare le narrazioni, i tre cori che con i variopinti ed austeri costumi tipici delle realtà raccontate hanno fatto da cornice alla serata, riportando sul palcoscenico, grazie coralità nuorese e all’eleganza un vero e proprio spaccato della società sarda carica di sentimento e pervasa da quel forte senso di amicizia collante tra le realtà narrate.

Il Premio Ortobene 2017 è stato assegnato al maestro Mario Coloru direttore del Coro Città di Ozieri, il quale è stato insignito della scultura “Il cantore” realizzata dal nuorese Pietro Costa, per aver fatto dello studio della coralità di scuola nuorese la sua vita facendo tesoro dei rapporti intercorsi con i più grandi maestri di questo modo di cantare al fine di ideare la sua personale filosofia corale. La serata si è chiusa tra gli applausi a seguito dell’esecuzione del brano “Non potho reposare” come omaggio ai compianti Banneddu Ruju e Umberto Pintori, con la suggestiva interpretazione da parte delle donne in sala, della parte solistica del pezzo, inno d’amore e della città. (a.me.)

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