La Nuova Sardegna

Nuoro

Il giudice di pace ritorna operativo dopo più di tre anni

di Tito Giuseppe Tola
Il giudice di pace ritorna operativo dopo più di tre anni

Macomer, il tribunale ha nominato Roberto Mastrandrea Il servizio sarà interamente a spese dei Comuni

01 marzo 2017
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MACOMER. Un decreto del ministro di Grazia e giustizia del 27 maggio dello scorso anno approvò l’elenco degli uffici del giudice di pace da riaprire a spese dei Comuni, tra i quali quello di Macomer. Con l’incarico al giudice Roberto Mastrandrea da parte del presidente del tribunale di Oristano, affidato il 24 febbraio, il servizio cessato tre anni fa riparte e a breve si terranno le prime udienze. Per il momento di parte con tre udienze al mese, due civili e una penale che si terranno di mercoledì. Il loro numero aumenterà in base all’attività e alle esigenze. Tutto dipende dalle cause che gli avvocati decideranno di iscrivere a Macomer. La riapertura dell’ufficio del Giudice di pace è stata resa possibile dall’impegno, anche e soprattutto finanziario, assunto dai comuni del territorio. Non è stato facile ottenerla. Una serie di passaggi burocratici complessi hanno richiesto tempo e soprattutto un’attenzione costante per evitare che la pratica si impantanasse nelle paludi della burocrazia del ministero della Giustizia.

A questo si aggiungono le spese. I comuni si sono quotati e alla fine sono riusciti a coprire i costi di un servizio importante che il territorio ha avuto in passato (anche se con competenze diverse), prima della riforma quando c’erano le preture, e poi in seguito con la sezione del Tribunale e l’ufficio del Giudice di pace. «È un servizio importante per questo territorio – spiega il presidente dell’unione dei comuni del Marghine e sindaco di Macomer, Antonio Succu, – riduce i disagi dei cittadini che devono ricorrere alla Giustizia e risponde a diverse esigenze. La battaglia per riottenerlo è stata dura. Le risorse per il funzionamento le mettono i comuni in base alla popolazione. Macomer, che ha il maggior numero di abitanti, ne mete quasi la metà. Non è stato facile. Il ministero della Giustizia ha creato un percorso a ostacoli. Abbiamo però perseverato. L’auspicio è che si allarghi il perimetro dell’area giudiziaria che si rivolgerà a questo ufficio per spalmare le spese ed evitare che siano a carico solo dei nostri dieci comuni. Alla lunga potrebbero diventare insostenibili».

Il giudice Mastrandrea conosce bene il territorio perché è stato per dieci anni giudice di pace a Macomer e per tre anni a Bonorva. Avvierà l’attività con tre udienze al mese, ma ha assicurato che se necessario i giorni di udienza saranno aumentati. Le cause iscritte per ora sono una decina, ma la riapertura del servizio è recentissima e sono in pochi a saperlo perché la nomina del giudice è recentissima. In passato si superavano le 400 cause all’anno. Il sindaco di Birori, Silvia Cadeddu, parla anche a nome degli altri sindaci dell’Unione e spiega che il risultato di riaprire l’ufficio del Giudice di pace è stato possibile grazie alla partecipazione dei dieci comuni della zona ai costi e alla battaglia per ottenerlo. Silvia Cadeddu, che è anche avvocato, auspica che funzioni. «È importante iniziare a iscrivere le cause a Macomer – dice –. È un servizio che ha un costo. I comuni hanno deciso di farsene carico per dare risposte all’utenza. Ci abbiamo creduto e investito risorse».

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