Il giudice di pace ritorna operativo dopo più di tre anni
Macomer, il tribunale ha nominato Roberto Mastrandrea Il servizio sarà interamente a spese dei Comuni
MACOMER. Un decreto del ministro di Grazia e giustizia del 27 maggio dello scorso anno approvò l’elenco degli uffici del giudice di pace da riaprire a spese dei Comuni, tra i quali quello di Macomer. Con l’incarico al giudice Roberto Mastrandrea da parte del presidente del tribunale di Oristano, affidato il 24 febbraio, il servizio cessato tre anni fa riparte e a breve si terranno le prime udienze. Per il momento di parte con tre udienze al mese, due civili e una penale che si terranno di mercoledì. Il loro numero aumenterà in base all’attività e alle esigenze. Tutto dipende dalle cause che gli avvocati decideranno di iscrivere a Macomer. La riapertura dell’ufficio del Giudice di pace è stata resa possibile dall’impegno, anche e soprattutto finanziario, assunto dai comuni del territorio. Non è stato facile ottenerla. Una serie di passaggi burocratici complessi hanno richiesto tempo e soprattutto un’attenzione costante per evitare che la pratica si impantanasse nelle paludi della burocrazia del ministero della Giustizia.
A questo si aggiungono le spese. I comuni si sono quotati e alla fine sono riusciti a coprire i costi di un servizio importante che il territorio ha avuto in passato (anche se con competenze diverse), prima della riforma quando c’erano le preture, e poi in seguito con la sezione del Tribunale e l’ufficio del Giudice di pace. «È un servizio importante per questo territorio – spiega il presidente dell’unione dei comuni del Marghine e sindaco di Macomer, Antonio Succu, – riduce i disagi dei cittadini che devono ricorrere alla Giustizia e risponde a diverse esigenze. La battaglia per riottenerlo è stata dura. Le risorse per il funzionamento le mettono i comuni in base alla popolazione. Macomer, che ha il maggior numero di abitanti, ne mete quasi la metà. Non è stato facile. Il ministero della Giustizia ha creato un percorso a ostacoli. Abbiamo però perseverato. L’auspicio è che si allarghi il perimetro dell’area giudiziaria che si rivolgerà a questo ufficio per spalmare le spese ed evitare che siano a carico solo dei nostri dieci comuni. Alla lunga potrebbero diventare insostenibili».
Il giudice Mastrandrea conosce bene il territorio perché è stato per dieci anni giudice di pace a Macomer e per tre anni a Bonorva. Avvierà l’attività con tre udienze al mese, ma ha assicurato che se necessario i giorni di udienza saranno aumentati. Le cause iscritte per ora sono una decina, ma la riapertura del servizio è recentissima e sono in pochi a saperlo perché la nomina del giudice è recentissima. In passato si superavano le 400 cause all’anno. Il sindaco di Birori, Silvia Cadeddu, parla anche a nome degli altri sindaci dell’Unione e spiega che il risultato di riaprire l’ufficio del Giudice di pace è stato possibile grazie alla partecipazione dei dieci comuni della zona ai costi e alla battaglia per ottenerlo. Silvia Cadeddu, che è anche avvocato, auspica che funzioni. «È importante iniziare a iscrivere le cause a Macomer – dice –. È un servizio che ha un costo. I comuni hanno deciso di farsene carico per dare risposte all’utenza. Ci abbiamo creduto e investito risorse».