La Nuova Sardegna

Nuoro

Firino valuta le richieste della scuola in Barbagia

di Michela Columbu
Firino valuta le richieste della scuola in Barbagia

L’assessora all’Istruzione: «La volontà dell’Unione dei Comuni va ascoltata» Spiragli per le richieste avanzate da Ovodda, Ollolai, Olzai e Lodine

01 marzo 2017
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OVODDA. «La volontà dell’Unione dei Comuni va ascoltata». Una frase che suona di speranza per l’Unione dei Comuni Barbagia, specie se a dirla è la titolare dell’assessorato regionale all’Istruzione, Claudia Firino, che ai primi di febbraio ha licenziato con la giunta al completo il nuovo Piano di dimensionamento scolastico dove però la volontà dell’Unione dei Comuni non è stata ascoltata. La Firino ha scritto due giorni fa sulla propria pagina Facebook una lunga riflessione sulla possibilità di rivalutare la situazione dell’Istituto comprensivo di Gavoi. A novembre infatti, l’amministrazione comunale di Ovodda, aveva deliberato per richiedere l’adesione della propria scuola all’Istituto comprensivo che coordina anche Ollolai, Olzai e Lodine. Richiesta che era stata bocciata in sede di Conferenza provinciale, e che in seguito è stata valutata negativamente anche dalla Regione. Numerose e a più voci le reazioni al diniego degli amministratori regionali che hanno dato luogo a un serio dibattito sulla funzione dell’Unione dei Comuni oltre che sul mancato ascolto di un intero territorio che programma congiuntamente azioni di contrasto alla sparizione di servizi essenziali. Ad esprimersi chiedendo una rivalutazione della decisione sono stati gli amministratori stessi dei Comuni che compongono l’Unione Barbagia, ma anche l’Istituto comprensivo gavoese con una lettera aperta alla Regione. «A seguito della reiterata richiesta dell’Unione dei Comuni della Barbagia, sottoscritta da tutti i Comuni che la compongono, ritengo meritevoli di approfondimento le ragioni avanzate dai sindaci di Ovodda e Gavoi, che chiedono di far parte dello stesso Istituto comprensivo – scrive Claudia Firino –. Le Unioni dei Comuni rappresentano un esempio positivo di cooperazione nella gestione dei servizi sovracomunali, tra i quali non può non essere considerato centrale quello dell’istruzione, funzione non a caso inserita nello stesso Statuto dell’Unione dei Comuni e sancita dall’art.73 della L.r. n.9 del 2006, così come integrata e modificata dall’art.54 della L.r. n.2 del 2016 (“Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”). La Regione, come è noto, recepisce i piani provinciali esitati dai tavoli di confronto comunali, ma non intende sottrarsi al ruolo di guida e stimolo nel favorire forme di collaborazione tra i comuni che hanno deciso di lavorare insieme per garantire servizi territoriali efficienti». Dichiarazioni che arrivano però nel momento in cui il Governatore Francesco Pigliaru si prepara a cambiare, pare a giorni, gli assetti del proprio gruppo di governo che vedrebbe un cambio anche all’Istruzione.

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