La Nuova Sardegna

Nuoro

Spari a Oniferi, in manette il complice

Spari a Oniferi, in manette il complice

In carcere anche il 22enne Francesco Pira. Simone Marchi interrogato si è difeso: «Non volevo uccidere Elia Muredda»

23 febbraio 2017
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NUORO. Rimarrà in carcere Simone Marchi il 20enne di Gavoi accusato del ferimento del giovane di Illorai, Elia Muredda, durante una festa a Oniferi. Ieri mattina l’indagato, assistito dagli avvocati Michele Mannironi e Giovanni Porcu è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nuoro, Claudio Cozzella e dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, ha rilasciato dichiarazioni spontanee: «Non ho sparato per ammazzare Muredda ma perché ero spaventato, la discussione tra noi stava degenerando. Ho avuto paura perchè rispetto a loro eravamo pochi. Sono intervenuto in aiuto al mio amico e ho sparato verso il basso per allontanarli» avrebbe detto il giovane. Il giudice a fine udienza, ha convalidato l’arresto e applicato la misura cautelare in carcere per l’indagato, accogliendo così la richiesta del pm Tommaso Giovannetti, titolare dell’inchiesta. Ha però derubricato il reato da tentato omicidio a lesioni personali aggravate, oltre a contestargli il porto in luogo pubblico di pistola e detenzione di arma clandestina. In sede di giudizio sarà poi, la perizia medico legale a stabilire se le ferite riportate da Elia Muredda potevano ucciderlo. Nel frattempo, si è aggravata la posizione del complice di Marchi, Francesco Pira, 22 anni, pure lui di Gavoi, inizialmente denunciato a piede libero. Ieri è stato arrestato con l’accusa di concorso in tentato omicidio. Reato che, presumibilmente anche per lui, verrà derubricato venerdì, nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, che avverrà alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Lorenzo e Chiara Soro.

Migliorano intanto le condizioni del giovane ferito. Elia Muredda lunedì è stato operato dai medici del San Francesco per l’estrazione di due proiettili (un terzo colpo era andato a vuoto); la prognosi per lui è di trenta giorni.

La lite, scoppiata all’esterno di una sala da ballo di Oniferi, sarebbe nata per motivi passionali. I due giovani, lo sparatore e il ferito, sarebbero stati fidanzati in momenti diversi con la stessa ragazza. Marchi avrebbe accusato il rivale di Illorai di fare delle avances a quella che ora era diventata la sua ragazza.

Ma non si esclude che alla base del violento diverbio ci siano anche altri motivi. Ruggini, questioni mai risolte tra giovani di diversi paesi che sabato notte avrebbero potuto provocare una tragedia.

In base alla ricostruzione fatta dagli agenti della Questura di Nuoro, sabato notte tre giovani di Illorai, tra cui Elia Muredda, hanno raggiunto Oniferi dove si stava svolgendo una festa. La mezzanotte era passata da diverse ore quando fuori dal locale due ragazzi, Simone Marchi e Francesco Pira, giunti poco prima da Gavoi, si sono presentati con fare deciso manifestano i loro intenti. Uno di loro, dopo aver danneggiato una Fiat Stilo parcheggiata nei pressi del locale, si è avviato verso l'ingresso della sala da ballo e ha chiesto a gran voce di far uscire all’esterno il ragazzo di Illorai. Muredda è uscito ma non da solo.
Fuori dal locale c’erano anche altri giovani che hanno assistito alla lite. All’improvviso Marchi ha estratto la pistola, una 7,65 (che poi ha fatto ritrovare), ha esploso tre colpi, poi è fuggito seguito dal suo complice. La sua fuga però, è durata poche ore: nel pomeriggio di domenica, infatti, per lui si sono aperte del porte di Badu’e carros. (k.s.)

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