La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, dal gip il giovane mamoiadino accusato di sevizie su due minorenni: «Solo bugie»

di Valeria Gianoglio
Nuoro, dal gip il giovane mamoiadino accusato di sevizie su due minorenni: «Solo bugie»

L'indagato nega tutto davanti al giudice. Ma non convince: rimarrà in carcere

14 febbraio 2017
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NUORO. «Le violenze e i maltrattamenti? Tutte bugie, si è inventata tutto. Era la mia fidanzata, abbiamo avuto qualche litigio, come capita, ma niente di più. Non ho mai maltrattato nessuno». Seduto in una stanza del carcere di Badu ’e Carros, davanti al gip Claudio Cozzella che nei giorni scorsi ne ha disposto l’arresto per le accuse di violenza aggravata dalla crudeltà e maltrattamenti nei confronti di due minorenni, il giovane mamoiadino M.C. durante l’interrogatorio di garanzia mantiene la calma e non si scompone più di tanto.

All’inizio dell’interrogatorio, assistito dal suo avvocato di fiducia, Michele Mannironi, chiarisce subito che non intende avvalersi della facoltà di non rispondere, ma che vuole solo fare quelle che le norme definiscono “dichiarazioni spontanee”.

Il succo delle sue parole, più o meno, è il seguente e si condensa in pochi minuti di interrogatorio di garanzia: «Non ho mai abusato di nessuno, né ho maltrattato le due ragazze – ribadisce il giovane di Mamoiada – una delle due era la mia fidanzata, abbiamo litigato a volte, ma niente di più».

Fin qui, dunque, la versione dei fatti, molto stringata, fornita dall’indagato. Una versione dove non trova spazio, né tantomeno conferme tutti gli elementi forniti invece dall’accusa e raccontati dalle minorenni: le violenze subite, i maltrattamenti, le sevizie subite con una grattugia e persino un acido. Al termine dell’interrogatorio il suo avvocato, Michele Mannironi, ha spiegato che in questa fase delle indagini, la difesa non può fare o spiegare di più e per un preciso motivo: «Purtroppo non abbiamo ancora avuto accesso a tutti gli atti dell’inchiesta. Speriamo di averli quanto prima. Siamo pronti a ribattere a ogni accusa ma prima vogliamo vedere le carte». Le ragioni della difesa e le parole dell’indagato, tuttavia non sono bastate per convincere il giudice per le indagini preliminari a modificare o attenuare la misura cautelare: il gip Claudio Cozzella ha deciso, infatti, di confermarla, così come chiedeva il sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli, che ha condotto l’inchiesta sin dall’inizio e le indagini seguite dalla squadra mobile nuorese guidata dal dirigente Paolo Guiso.

Resterà in carcere a Badu ’e Carros, dunque, il diciannovenne di Mamoiada, e salvo ulteriori sviluppi, dovrà attendere tra le mura del penitenziario nuorese i prossimi passi dell’inchiesta. La Procura, dal canto suo, ha già lasciato intuire di essere pronta a chiudere l’indagine e a chiederne il rinvio a giudizio. Ma le prossime settimane, in ogni caso, potranno essere determinanti per l’inchiesta. (v.g.)

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