La Nuova Sardegna

Nuoro

Cala Gonone, il porto chiuso al transito

di Nino Muggianu

Dorgali, la decisione della Capitaneria per i danni causati dal maltempo delle scorse settimane

02 febbraio 2017
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DORGALI. In attesa del più volte annunciato ampliamento, il porticciolo turistico di Cala Gonone continua a cadere a pezzi. Gli ultimi preoccupanti segnali sono arrivati a seguito dell’ondata di maltempo che ha investito la costa orientale provocando danni rilevanti al già martoriato scalo marittimo della frazione di Dorgali. La furia delle onde, altissime, ha spostato un enorme blocco di cemento armato, di diversi metri. Tantissime le rocce che fungono da frangiflutti che sono state spostate dalla loro sede rendendo il molo ancora meno sicuro. Un mare di detriti si era riversato in tutto il piazzale del porto. Le onde hanno provocato l’abbassamento della parte iniziale, proprio dove normalmente c’è il passaggio dei turisti che vanno a fare le minicrociere con i gommoni. Il molo adesso per precauzione è stato chiuso al transito da una ordinanza della Capitaneria di Porto. Tutte le imbarcazioni che erano ormeggiate nel molo nord sono state spostate. Chissà quando i diportisti e, sopratutto, chi lavora con imbarcazioni da noleggio potrà ancorare nuovamente la propria imbarcazione al proprio posto. Come se non bastasse, anche la banchina grande a fianco del distributore di carburante presenta dei preoccupanti segnali, si è infatti aperta una spaccatura nel cemento armato. Una situazione di incertezza generale che si spera possa risolversi al più presto. Insomma le prospettive per la prossima stagione estiva non sono per nulla incoraggianti. La fragilità del porto gononese, alla luce della nuova preoccupante situazione, porta inevitabilmente a parlare del famoso ampliamento di cui si parla da anni. Che fine ha fatto il progetto “cinese”, e sopratutto i soldi che la Regione aveva messo a disposizione? Domande che i cittadini specie in questi giorni si stanno ponendo. Una storia infinita quella dei lavori di miglioramento del porto. Chi non ricorda la vicenda dei lavori di ammodernamento, messa in sicurezza e installazione degli impianti che allora, era il 1990, furono definiti tecnologici. Una vera rivoluzione. Il porto, finalmente, per essere chiamato tale doveva essere dotato di un impianto di illuminazione, di colonnine con impianto idrico ed elettrico per le imbarcazioni, di un impianto antincendio. Insomma, un intervento che doveva fare il salto di qualità allo scalo. Risultato, la maggior parte delle dotazioni non è mai entrata in funzione.

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