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Le accuse del Comitato contro l’elettrosmog

Le accuse del Comitato contro l’elettrosmog

Il gruppo nuorese attacca la sindaca per il potenziamento dell’antenna di via Cervi

26 gennaio 2017
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DORGALI. Il Comitato contro l’elettrosmog di Nuoro interviene sulle dichiarazioni della sindaca di Dorgali, Maria Itria Fancello, sull’adeguamento dell’antenna in via Fratelli Cervi che aveva già scatenato la reazione dell’opposizione. Lo fa sottolineando che l’adeguamento/potenziamento dell’antenna in questione, si trova a ridosso di aree sensibili come una scuola e che «i dati forniti dagli enti di controllo, come ad esempio l’Arpas, sono sempre mediati nell’arco delle 24 ore, trascurando però i valori massimi che il campo elettromagnetico raggiunge nelle ore di punta durante la giornata».

«All’interno delle “aree sensibili” – aggiungono i membri del comitato – il Comune può vietare l’installazione di impianti fissi o mobili. Le aree sensibili risultano in particolare quelle di interesse socio-sanitario, ossia quelle aree dove risiedono o possono permanere per un tempo prolungato soggetti sensibili. Il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e deve attivare iniziative/strategie di promozione della salute stessa, adottando provvedimenti se questa è minacciata. Il sindaco – continua il comitato – deve avere la consapevolezza di intervenire contro l'adeguamento della suddetta antenna per la tutela/prevenzione sanitaria della popolazione, in particolare dei bambini (nei quali il fattore di rischio è molto alto), cercando di applicare “il buon senso” in ragione del “principio di precauzione” sancito dall’Unione Europea che recita: “ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei pubblici poteri deve tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche, anche nei casi in cui i danni siano poco conosciuti o solo potenziali”».

Il Comitato fa inoltre presente che le stazioni radio base di un impianto di telefonia mobile, seppure assimilate alle opere di urbanizzazione primaria e dotate del riconoscimento di opere di pubblica utilità «non possono essere localizzate indiscriminatamente in ogni sito del territorio comunale perché, al cospetto di rilevanti interessi di natura pubblica, come nel caso della tutela dei beni ambientali e culturali, la realizzazione dell'opera di pubblica utilità può risultare cedevole. «Inoltre – aggiunge il gruppo nuorese – l’autorizzazione all’installazione dell'antenna, non può prescindere dal coinvolgimento e dall’assenso dei proprietari degli immobili vicini in quanto l’installazione di un impianto di telefonia mobile deve seguire regole dettate dalla legge n. 241/1990.

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