La Nuova Sardegna

Nuoro

Desulo, le strade restano off limits

di Giovanni Melis
Desulo, le strade restano off limits

La situazione migliora solo in paese: si procede a una corsia Ma nel circondario i percorsi sono ancora complicati

21 gennaio 2017
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DESULO. Al quinto giorno le strade di Desulo cominciano a essere percorribili. Grazie all’impegno dei volontari, alle imprese mobilitate, ai dipendenti del comune e della coop Entula, a quelli dell’agenzia Forestas, le vie Cagliari e Lamarmora, sono state rese libere. Ieri alle 17 anche il viale Aldo Moro, è stato completamente ripulito. Ma dalla parte più alta del paese, all’altezza del primo ingresso si procede su una sola corsia fino al rifornitore – trattoria di Is Cubas. Oltre non è possibile andare. Bastiano Frongia e Giorgio Zanda hanno raggiunto il sito a piedi nei giorni scorsi per verificare le condizioni di taverna e impianto. «Mai vista una cosa del genere – raccontano i due – capace di bloccare tutto in questa maniera. Ringraziamo chi si è impegnato per ripulire il sito, anche se ci sono stati tanti diversi ritardi».

Sul resto è ancora isolamento. La Desulo Fonni presenta un panorama alpino, con muri di neve fino a due metri. Inoltre, lungo il percorso sono crollati alcuni alberi a causa a causa del grande peso della neve accumulatasi sulle fronde. Ma su in montagna è ancora dramma. Alcuni ovili sono ancora isolati. I volontari sono arrivati con qualche ruspa per portare cibo e accompagnare gli interessati fino ai ricoveri per il bestiame. Non si sa ancora quale sia il bilancio delle bestie morte sotto la neve. «La situazione è grave – spiega Libero Zanda, allevatore – anche perché la neve ha raggiunto livelli imponenti ovunque. Tutte le aziende sono state danneggiate, ma per la reale conta occorrerà attendere il disgelo. È uno stato di calamità vera e propria e gli enti preposti ne devono tenere conto». Sul fronte alta montagna sta diventando drammatica la situazione nel rifugio Su Vilariu, ancora non raggiunto dai soccorsi. Al quinto giorno di isolamento, la famiglia Puddu inizia a temere per la sorte delle bestiole che utilizza per l’attività di maneggio. «Fino ad adesso sono sempre stato scherzoso cercando di sminuire la cosa – scrive Mattia Puddu sul suo profilo Facebook- anche per tenere tranquilli parenti e amici. Ma se non arrivano mezzi pesanti e veloci rischiamo la nostra incolumità. Abbiamo un metro e mezzo di neve sul tetto che stiamo spalando da stamattina per far si che non si schiacci la casa per domani sono previste precipitazioni nevose a questa quota». L’altro dramma è quello dei cavallini che stanno nei pascoli di Divisu. «Ho 11 cavalli a Divisu nel bosco ai quali devo dare da mangiare. Non vi sto chiedendo di pagarmi un abbonamento o farmi qualche regalo. Chiedo solo di liberare questa strada in fretta. A Cagliari capisco che non sappiano neppure dove sia Desulo. Vedano loro come attivarsi».

Sul fronte proteste invece proseguono quelle dei sindaci. «Stupisce – dice il vice sindaco di Belvì Maurizio Cadau – sentirci dire dalla Regione che l’allerta meteo non viene emessa per organizzarci e fare sistema tra istituzioni per prevenire e gestire le emergenze. Essa, secondo la visione assessoriale, viene emessa, per scaricare le responsabilità alle amministrazioni (come sempre), perché noi ci dovremmo organizzare senza soldi, senza mezzi, senza poter spendere e senza poter assumere. Vista questa incapacità a gestire l'essenziale sarebbe opportuno affidare a militari e vigili del fuoco ogni emergenza. Un sistema di casermette dislocato in ogni paese che consenta ad una forza di intervento rapido di agire per ogni situazione di difficoltà». Di stato di abbandono dei territorio parla anche il sindaco di Ovodda Cristina Sedda secondo la quale «nei nostri paesi abbiamo fatto di tutto per gestire un fenomeno eccezionale come questa nevicata. Questo sia con mezzi comunali che grazie ai privati, che hanno impegnato veicoli loro per assicurare la percorribilità delle strade. Purtroppo dalle sedi centrali non si è stati capaci di gestire ne l'invio dei mezzi e ne una cabina di regia comune».

Di ritardi ingiustificati hanno parlato anche il sindaco di Gadoni Francesco Mario Peddio e quello di Tiana Francesco Zucca per i quali ogni paese deve fare il massimo per le proprie competenze. Anche se, nella straordinarietà del fenomeno, è certamente mancato il coordinamento tra i vari attori dell'emergenza».

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