La Nuova Sardegna

Nuoro

Sant’Antonio in Barbagia venerazione e tradizione

di Michela Columbu

Da Oniferi a Orani, da Sarule a Gavoi, fino a Ollolai, Fonni, Ovodda e Teti Lunedì il cuore della Sardegna verrà illuminato da centinaia di falò

11 gennaio 2017
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ONIFERI. Passate le celebrazioni natalizie, inizia il nuovo anno in Barbagia con la messa a punto della festa di Sant’Antonio, quella che unisce nell’isola la cristianità alle usanze pagane e dà quindi il via al Carnevale. Lunedì prossimo, il 16, giorno dei vespri si accenderanno i fuochi attorno ai quali si riunirà tutta la comunità. A Oniferi, dove un vicinato è dedicato al santo che ospitava un’antica chiesa, verranno accesi 5 fuochi, ognuno per rione più quello della piazza principale. Alla fine del rito religioso che prevede il giro del fuoco per tre volte, verrà offerto un invito a base di dolci tradizionali a tutti i presenti. Sarà a cura della Pro loco la musica che darà il via ai balli e aprirà il carnevale. A Orani , la festa viene organizzata solitamente da amministrazione e Pro loco, mentre i momenti religiosi sono a cura della confraternita del Rosario. Anche nel paese di Nivola saranno almeno 5 i fuochi che verranno accesi e ci sarà la prima uscita delle maschere tradizionali: Su Bundhu. Stessa prassi a Sarule, con la proloco impegnata nella valutazione dei falò, almeno 9 e il priorato in mano a una famiglia. A Ollolai, ad essere animata sarà la piccola chiesa dedicata al Santo, che si trova nel centro storico. Il fuoco sarà uno solo: nella piazzetta antistante si riunirà tutta la popolazione per i riti religiosi a cui seguiranno balli e canti con buon vino e il tipico pistiddu, il dolce della tradizione offerto dal priore. A Olzai verranno accesi diversi fuochi nei vicinati, anche nella patria di Carmelo Floris, dopo la cerimonia in chiesa, la benedizione dei falò e i tre giri intorno, ci sarà la festa e il momento conviviale a base di “co’one un sapa”. A Gavoi è il comitato spontaneo degli Antonio a preparare l'evento nella piazza dedicata al Santo. Saranno loro ad offrire ai presenti l'invito dell'occasione. A Lodine l’organizzazione è affidata ad un priore, che può contare ogni anno nell’aiuto del comitato e di volontari. Dopo la benedizione del fuoco in piazza Sant’Antonio, sarà offerto su “co’one de Sant’Antoni” a tutte le famiglie, e a seguire la cena. Sarà invece nella piazza di Santa Croce, come vuole la tradizione, la festa organizzata a Fonni dai priori: alcuni componenti del comitato della Leva’79, gli stessi che l’anno scorso hanno organizzato la festa della Madonna dei Martiri, in queste ore stanno ultimando i preparativi per l’appuntamento. A Ovodda è la Pro loco ad organizzare l’evento. Anche nel paese famoso per il suo carnevale, verrà offerto un invito alla popolazione dopo il rito religioso e si darà il via ufficiale al periodo più pazzo e scatenato dell'anno. Infine a Teti solitamente a cura di un comitato, la comunità sarà riunita attorno al falò di piazza Chiesa.

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