La Nuova Sardegna

Nuoro

Grande attesa per l’uscita di “Su Nenneddu”

Bitti, una giornata di festa all’insegna della fede e della tradizione accompagnata dai canti a tenore

30 dicembre 2016
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BITTI. Per far vivere appieno l’atmosfera natalizia che si respira nel cuore della Barbagia, oggi Bitti si apre ai visitatori e turisti con la seconda edizione di “Cortes de Natale”. Un’intera, intensa e suggestiva giornata di festa da assaporare in uno dei centri più significativi delle zone interne, dove ancora sopravvivono aspetti culturali, riti e tradizioni che affondano le radici nei secoli. Uno per tutti “Su Nenneddu”, il Gesù Bambino, che uscirà alle 18,30 dalla chiesa patronale di San Giorgio Martire, accompagnato dai canti del tenore “Mialinu Pira” di Bitti e dal coro “Padentes” di Desulo.

La visita del Cristo appena nato nelle case e ai presepi rionali è un antica e molto sentita tradizione natalizia bittese. Nel tempo veniva chiamato anche “Zesù sette”, Gesù sette, ovvero i giorni che separano il 31 dicembre dall'Epifania. Su Nenneddu, dallo spagnolo niño, è al contempo Messia, francescanamente poverello, così come recita la cantata: «Custu pitzinneddu non portat manteddu, e nemmanco corittu; in dier de vrittu non narat tittìa; dormi vida ‘e coro, reposa e ninnia».

Il simulacro, con un vestitino di broccato di tipica foggia barocca, è una statuina in legno risalente al XVI° – XVII° secolo, presumibilmente della stessa scuola spagnola di Nostra Segnora, la Madonna che viene portata in processione durante i riti della Settimana Santa. Uno dei tanti appuntamenti che sin dalle prime ore della giornata caratterizzeranno questa edizione di “Cortes de Natale”.

Balli, fuochi, vino, canti a tenore, arte, cultura ed enogastronomia, una vetrina natalizia delle eccellenze di Bitti ma anche di tanti comuni rientranti nel circuito di “Autunno in Barbagia”. I “Tumbarinos” di Gavoi ad esempio, o le ancestrali maschere del museo di Mamoiada. Il torrone di Tonara, “Sa Burra” di Orune e Sarule. E ancora i tappeti di Nule, i gruppi a cuncordu “Ulianesu”di Oliena e “Murales” di Orgosolo e gli organettisti di Ovodda. Ovviamente in grande spolvero le eccellenze bittesi. Tanta enogastronomia innanzitutto, che si potrà assaporare nei diversi punti ristoro: “Sa seata vitzichesa”, i dolci e il pane de “Sa corte de Pauleddu Burrai”, le caldarroste della polisportiva Bittese e “sos tzizzoneddos” dell'azienda Orolia Bio; canti a tenore e cori polifonici per l'intera giornata con i diversi gruppi locali; costumi tradizionali e balli a cura dell'associazione “Sa Bitha”.

E poi musei e siti archeologici, le mostre “BittiRex”, le biciclette d'epoca e “BittArt”, e ancora l'artigianato di “Terrapintada”.

Non manca il sacro, con le principali chiese del centro storico da visitare, ma nemmeno suggestivi riti pagani risalenti all’epoca romana, come quello de “Sa vaina de su porcu”, la lavorazione e cottura del maiale proposto da “Sos Cadderis de Vitzi”. (p.f.)

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