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Ovodda ora fa parte dell’istituto di Gavoi

di Michela Columbu
Ovodda ora fa parte dell’istituto di Gavoi

OVODDA. La giunta comunale di Ovodda, guidata dalla sindaca Cristina Sedda, ha scelto di entrare a far parte dell’istituto comprensivo di Gavoi, lasciando quindi quello che fa capo a Tonara e che...

09 dicembre 2016
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OVODDA. La giunta comunale di Ovodda, guidata dalla sindaca Cristina Sedda, ha scelto di entrare a far parte dell’istituto comprensivo di Gavoi, lasciando quindi quello che fa capo a Tonara e che comprende anche Teti, Tiana e Austis. La decisione è stata presa per rispetto della volontà della comunità di Ovodda e delle dinamiche di collaborazione territoriale avviate da anni in seno all'Unione dei Comuni Barbagia. Elementi richiesti anche dalla Regione per il piano di dimensionamento 2017/2018 che deve essere in linea con il piano territoriale delineato dalla legge sul riordino delle autonomie locali. «Abbiamo deciso di unirci all’istituto comprensivo di Gavoi – spiega Cristina Sedda – con l'unico obiettivo di mettere al centro i nostri bambini, la nostra vera risorsa». Il commento arriva all'indomani della Conferenza provinciale che si è tenuta a Nuoro sui nuovi assetti di gestione dei plessi scolastici, che ha visto un acceso dibattito tra i diversi rappresentanti istituzionali proprio in merito alla decisione di Ovodda. Il comprensivo di Tonara, pur con i 173 studenti di Ovodda, risultava comunque sottodimensionato non arrivando a 400. L’anno scorso la deroga concessa dalla Regione ha permesso lo svolgimento delle attività di segreteria per un altro anno «ma per di noi di Ovodda passare a far parte di Gavoi era solo una questione di tempo - continua la sindaca –. Siamo contro i vincoli imposti dal piano di dimensionamento e ci batteremo con tutti gli altri per il riconoscimento delle specificità territoriali, ma per noi è fondamentale dialogare con i vicini dell’Unione Comuni e sviluppare con loro tutte le strategie per permettere ai nostri giovani di studiare con tranquillità». Gavoi, Ollolai, Olzai e Lodine da soli avevano in tutti i casi più di 400 studenti. Condizione che avrebbe comunque permesso loro di programmare senza veder abolita la segreteria. Con l’arrivo di Ovodda, il numero cresce a quasi 600. «Ma – ripete il primo cittadino – non sono i numeri che ci hanno portato a questa decisione, semplicemente perché non consideriamo i bambini pedine da usare a seconda delle nostre comodità: sono il nostro miglior prodotto, e di conseguenza non prendiamo le decisioni sulla loro testa».

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