La Nuova Sardegna

Nuoro

Treni ancora a rischio nel Marghine

Treni ancora a rischio nel Marghine

La sentenza sul disastro del 2007 chiude il capitolo delle responsabilità, ma il livello di sicurezza non è affatto cambiato

02 dicembre 2016
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MACOMER. Dopo quasi dieci anni dal disastro ferroviario che il 17 luglio del 2007 causò la morte di tre persone nel tratto da Birori a Bortigali della linea Macomer-Nuoro, il Tribunale di Oristano ha chiuso il capitolo delle responsabilità, mentre quello della sicurezza resta da scrivere. In dieci anni, infatti, non è cambiato nulla. Il sistema che gestisce gli incroci dei treni su una linea a binario unico è ancora quello delle “cedole” in uso dieci anni fa e ancora oggi. Si tratta, più o meno, dello stesso sistema in uso sulla ferrovia Bari-Barletta dove, tra Andria e Corato, il 12 luglio su un binario unico si sono scontrati due treni causando la morte di 23 persone e il ferimento di una cinquantina di passeggeri. La procura di Trani ha definito l’incidente di Birori «un precedente clamoroso» che avrebbe dovuto far capire che quello utilizzato sulla Macomer-Nuoro (e sulla Corato-Andria) era un sistema assolutamente insicuro perché la sicurezza era interamente delegata ai ferrovieri. A distanza di nove anni dall’incidente, sulla Nuoro-Macomer è ancora il capostazione a compilare il foglio con le prescrizioni sugli incroci e a consegnarlo al treno in partenza.

Che non è cambiato nulla lo dicono tutti. I primi sono i ferrovieri, che chiedono però l’anonimato, e lo dicono i sindacati, i quali non nascondono che fintanto che non sarà realizzato ed entrerà in funzione il sistema automatico di telecontrollo del traffico, si continuerà a viaggiare “a vista”. «A quasi dieci anni di distanza da quell’assurdo incidente nel quale persero la vita un macchinista e due passeggeri – dice il segretario della Filt Cgil, Giuseppe Porcu, – non è cambiato quasi niente. Perché le cose cambino è necessario attendere la realizzazione del sistema automatizzato del controllo del traffico che si sta realizzando adesso. Poi bisognerà formare il personale che dovrà gestirlo». Il segretario provinciale del sindacato dei lavoratori addetti ai trasporti della Cgil si sofferma ancora sul problema della sicurezza. «Il sistema di gestione del traffico sulla linea è lo stesso in vigore prima dell’incidente di Birori – dice –, non è cambiato nulla, se non che c’è più attenzione, ed è grazie all’attenzione dei lavoratori che si evitano incidenti». Giuseppe Sanna, il capostazione che avrebbe dovuto consegnare al personale del treno in partenza da Nuoro il foglio con le prescrizioni sull’incrocio con un altro treno a Bortigali e che il Tribunale di Oristano ha riconosciuto colpevole disastro e condannato a sei anni, è in pensione da tre anni. Era l’unico imputato nel processo per l’incidente nel quale persero la vita il macchinista del treno che veniva da Nuoro,Cosimo Serra, di Macomer, e i passeggeri Bachisio Arca di Silanus e la turista inglese Elisabeth Beaver, che viaggiano sullo stesso treno. Una decina di persone rimasero ferite. (t.g.t.)

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