La Nuova Sardegna

Nuoro

Servizi assistenziali verso la paralisi

Siniscola, senza paga le cooperative impegnate nel Plus La denuncia del consigliere Bidoni: «Giunta immobile»

26 novembre 2016
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SINISCOLA. Il ritardo che si protrae da mesi nella corresponsione delle spettanze alle cooperative impiegate nel Piano Unitario Servizi alla Persona preoccupa il consigliere di opposizione di area socialista Antonio Bidoni che, con una nota, chiede un immediato intervento dell'assessore comunale alle Politiche Sociali Angela Bulla.

«Esprimo forte preoccupazione – dice Bidoni – per quanto attiene la gestione del Plus». Il ruolo svolto dalle cooperative riguarda l'assistenza domiciliare a malati allettati, anziani, diversamente abili oltre al servizio educativo rivolto ai minori. Siniscola, comune capofila dei centri di Orosei, Galtellì, Loculi, Onifai, Irgoli, Posada, Lodè e Torpè, per il consigliere Psi è l’ente che dovrebbe attivarsi per risolvere la questione.

«Non si capisce cosa sia successo – incalza Bidoni – di fatto si rischia un disservizio. Potrei ipotizzare che i comuni partner non abbiano corrisposto le rispettive somme, o come credo che l'Amministrazione siniscolese non si sia adoperata a dirimere tale incresciosa situazione».

Anche l'assessorato alle Politiche Sociali viene chiamato in causa dal consigliere Bidoni, il quale afferma che «allo stato attuale l'assessora Angela Bulla pare completamente assente e non svolge appieno il proprio ruolo».

Il suggerimento che il consigliere propone è quello di una «convocazione della Conferenza dei Servizi, condizione per la programmazione dei progetti» oltre ad «attivare il bando per la selezione di sostituzione dell'assistente sociale, vacante da diversi mesi».

I servizi associati si avvalgono di risolse che provengono per il 20 per cento dalla Regione, e vengono cumulati con ciò che il Comune capofila introita dai comuni partner, e che poi utilizzati per il pagamento dei corrispettivi di impiego delle cooperative operanti sul campo.

In conclusione Antonio Bidoni sottolinea come «in passato il metodo utilizzato dai Servizi Sociali era quello di liquidare i comuni virtuosi che trasferivano le somme, così da scongiurare una totale sospensione dei servizi».

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