La Nuova Sardegna

Nuoro

Vertenza Ottana, sul futuro dell’area è calato il silenzio

di Federico Sedda

Preoccupazione per Ottana Energia e Ottana Polimeri Tutto fermo a un anno dalla scadenza della cig

11 novembre 2016
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OTTANA. Mentre nei paesi del centro Sardegna ha preso avvio la campagna di proiezione del film-inchiesta “Senza passare dal Via” che racconta il passato vecchio e recente dell'industria dismessa e dimessa di Ottana, sul futuro del sito industriale è calato un impenetrabile quanto allarmante silenzio. «Quasi un muro di piombo reso ancora più invalicabile dal nulla nel quale sono caduti i numerosi appelli lanciati negli ultimi mesi a Regione, governo e azienda dai lavoratori in cassa integrazione e dai sindacati» hanno spiegato i sempre più preoccupati dipendenti per il fumo imperscrutabile che avvolge tutta la vertenza. All’impotenza dei sindacati, che forse hanno creduto troppo in fretta a progetti di rilancio sbandierati solo sulla carta, fa riscontro la crescente preoccupazione dei lavoratori di Ottana Energia e di Ottana Polimeri, la cui cassa integrazione scadrà rispettivamente il 10 aprile 2017 e il 7 novembre 2017. Perché questi due provvedimenti possano essere rinnovati, considerato che un’immediata riapertura delle due fabbriche sembra alquanto improbabile, è necessaria la presenza di progetti di ripresa produttiva. Stavolta veri e palpabili. Ma gli appelli per fare chiarezza politica, economica e aziendale sulle reali possibilità di rilancio di Ottana Energia (gruppo Clivati) e di Ottana Polimeri (joint-venture Clivati-Indorama) sono caduti nel vuoto senza lasciare traccia. Compresi quelli dei sindacati. I primi a lanciare l'allarme sono stati i lavoratori di Ottana Polimeri con un documento diffuso il 22 giugno 2016, a un mese e mezzo di distanza dall’ultimo incontro che si tenne in Regione il 3 maggio 2016.

«I nostri impianti – scrissero allora i cassintegrati e lo ribadiscono ora – sono fermi da più di due anni. In questo tempo, che giudichiamo enorme, si sono tenuti decine di incontri, tavoli tematici, buoni propositi e quant’altro. Il risultato è stato sempre lo stesso: cassa integrazione e nessun riavvio, neppure parziale, dell’impianto».

Gli ultimi “buoni propositi” sono contenuti nella nota diffusa dalla Regione all’indomani dell’incontro del 3 maggio scorso tra rappresentanti dei sindacati, di Confndustria del nuorese e degli enti locali e i massimi livelli della giunta regionale. «La giunta – si legge in quella nota – è decisa a sostenere in tutte le sedi la necessità di individuare le soluzioni che consentano la rimessa in funzione della centrale elettrica funzionale al mantenimento e alla prospettiva delle sinergie industriali del sito. La giunta ha, infatti, creato le condizioni perché arrivi a un rapido compimento la cessione degli impianti Versalis di Sarroch a Ottana Polimeri. Le interlocuzioni su questo fronte vanno avanti e altri incontri sono previsti nei prossimi giorni».

Il risultato di queste “prospettive”, a oltre sei mesi di distanza da quell'incontro e a meno di un anno dalla fine della cassa integrazione, sono i seguenti: gli impianti di Ottana Energia e Ottana Polimeri sono ancora fermi e 150 lavoratori sono ancora in cassa integrazione. E, purtroppo, ancora senza prospettive sul loro futuro. Vittime di un silenzio, stavolta, intollerabile.

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