La Nuova Sardegna

Nuoro

Amianto killer, la battaglia dell’Aica è partita da Ottana

di Federico Sedda

Ieri la prima assemblea nazionale dell’associazione Presenti lavoratori e diverse vedove di operai morti

05 novembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





OTTANA. Ha scelto di tenere la prima assemblea nazionale a Ottana per sottolineare che, questo, è un luogo simbolo  dell’esposizione all’amianto in Sardegna e non solo. La mobilitazione dell’Aica (Associazione italiana contro l’amianto) è partita ieri dal paese della Sardegna centrale per lanciare con forza una campagna contro la fibra killer che, da queste parti, sta mietendo decine di vittime. Una campagna a vasto raggio   che punta, in primo luogo, a far  riconoscere i diritti dei lavoratori   che per anni  sono stati esposti  al rischio   in ambienti dove l’amianto era presente.  Dell’attività dell’associazione hanno parlato il presidente nazionale Armando Vanotto,   e Renzo Puggioni, uno dei soci fondatori dell’Aica, responsabile della sezione locale con sede a Nuoro e ora vice presidente nazionale.  Sugli stessi temi è intervenuto   Pietrino Pischedda,  presidente della sezione   Aica di Carbonia-Iglesias e  anche lui socio fondatore. Sugli aspetti legati si è soffermato l’avvocato Tullio Cuccaru, esperto  della giurisprudenza in materia   di rischi e danni derivanti dall’esposizione all’amianto nei luoghi di lavoro.

All’assemblea ha partecipato un numero nutrito di ex lavoratori delle fabbriche ex Eni di Ottana e della Montefibre, una decina di vedove di lavoratori morti a causa del carcinoma del polmone e del mesotelioma pleurico seguiti all’asbestosi, la malattia alla quale va incontro chi, per anni, ha respirato la fibra killer sotto forma di pulviscolo    presente nell’ambiente di lavoro. C’erano anche diversi lavoratori ammalati.    L’Aica anche ieri ha raccolto numerose adesioni  di nuovi soci. Armando Vanotto, una bandiera della guerra  all’amianto che combatte da oltre quarant’anni, ha lasciato un’altra associazione per fondare l’Aica, un’organizzazione parallela che si propone di continuare a combattere   contro la fibra killer e per i diritti dei lavoratori colpiti dalle malattie che ne derivano. Una battaglia, la sua, come ha sottolineato nell’intervento, condotta in modo più aggressivo e deciso e senza fare sconti a nessuno. Quella degli ex lavoratori esposti all’amianto non è, comunque, una battaglia facile.

«Noi – ha detto Renzo Puggioni durante l’assemblea – i lavoratori non li illudiamo, ma non permettiamo che Inps, Inail, Asl e Regione  continuino con  un  atteggiamento  che non ci piace e che calpesta i diritti di queste persone. A tre lavoratori ai quali gli specialisti dell’ ospedale “Zonchello” di Nuoro, uno dei più importanti centri specialistici  per le malattie polmonari in Italia,  avevano diagnosticato e certificato   l’asbestosi, l’Inail ha risposto picche,  rifiutandosi di riconoscere la malattia professionale. In pratica  l’asbestosi non l’avrebbero contratta a causa del lavoro, ma per altri motivi. Sembra quasi una risposta da multinazionale  dell’amianto.  Noi combattiamo contro queste posizioni. L’Inps deve riconoscere i risarcimenti  che – ha aggiunto Puggioni – sono diritti e non benefici».

Sui questi temi si è soffermato anche l’avvocato Cuccaru il  quale ha detto che le cause per ottenere i diritti si possono fare e vincere anche se la legge è contradditoria.       L’assemblea  è stata seguita con grande    interesse dai lavoratori presenti. Da Ottana è partita ieri una nuova battaglia per ottenere il riconoscimento dei diritti finora negati ai lavoratori di Ottana che sono stati esposti all’amianto.

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative