La Nuova Sardegna

Nuoro

Bitti, la cura Briatore funziona: ora tutti vogliono il pecorino

di Pasquale Farina
Bitti, la cura Briatore funziona: ora tutti vogliono il pecorino

Dopo la visita dell’imprenditore, tantissime le richieste arrivate ai pastori. L’obiettivo è aprire un negozio a Porto Cervo: in vendita solo formaggio doc

30 ottobre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





BITTI. Una elementare legge di mercato che vale in tutte le epoche e a tutte le latitudini dice: “Se hai la cantina piena di ottimi prodotti ma nessuno lo sa è come se quella cantina fosse vuota”. I pastori, produttori e imprenditori che lunedì scorso si sono dati appuntamento con Flavio Briatore a Dogolai, nell'altopiano di Bitti, pare comunque la conoscano bene. L'incontro, organizzato da allevatori di diversi paesi della Barbagia e del Goceano, ha infatti suscitato un acceso dibattito.

All’appuntamento avevano partecipato pastori, produttori di eccellenze come pane carasau e vino, rappresentanti di diverse cooperative di trasformazione ed esperti di marketing; alcuni al seguito dell’imprenditore piemontese, altri invitati dagli allevatori. Sui social network il popolo di Facebook si è letteralmente scatenato. Giuste e serie analisi, sia a favore che contro, si sono alternate a tante considerazioni assolutamente non pertinenti all’argomento in questione. Ma come era prevedibile, e come gli interessati auspicavano, la notizia ha varcato il Tirreno approdando nelle redazioni delle maggiori testate giornalistiche nazionali, sia della carta stampata che radio-televisive.

Ben nove quotidiani della penisola hanno dato ampio spazio alla notizia, con approfondimenti e interviste, suscitando curiosità ma anche interessanti spunti di riflessione sulle annose problematiche che attanagliano da sempre il complicato universo del mondo agro-pastorale. Rai Radio2 ha dedicato al fatto uno speciale pomeridiano, con interviste a pastori e imprenditori in diretta radiofonica. Una delle più seguite radio libere nazionali è andata anche oltre, invitando apertamente i suoi ascoltatori a degustare il pecorino dei pastori sardi amici di Briatore abbinandolo ad una buona coppa di vino o per chi può, di champagne.

In un'intervista ad un quotidiano nazionale è stato lo stesso “pastore di Cuneo”, come si è autodefinito lo stesso Briatore, a dichiarare quanto il formaggio dei suoi amici fosse stato apprezzato quando lo aveva proposto lui stesso in alcuni rinomati ristoranti. Ne ha esaltato la provenienza da pascoli incontaminati, ha parlato di un territorio circondato da una campagna bellissima a nemmeno un’ora dall’aeroporto di Olbia e a pochi minuti da uno dei mari più belli del mondo. Uno spot, gratuito peraltro, che a quantificarlo in termini di copertura pubblicitaria si aggira in milioni di lettori e in centinaia di migliaia di euro di costo, che ha fatto da ulteriore cassa di risonanza all'incontro, innescando un effetto domino che nemmeno Briatore, il suo staff e tantomeno i pastori si aspettavano.

Sono state davvero tante infatti le telefonate giunte in questi giorni ai pastori e allo staff di Flavio Briatore con richieste di contatto per avere i prodotti. I pastori sardi auspicavano di sicuro questo ritorno in termini quantomeno di visibilità, e lo hanno avuto. Bisogna riconoscere che a ciò hanno lavorato caparbiamente, andando incontro a feroci critiche sulla “bontà” di instaurare rapporti di affari con un uomo come Flavio Briatore, apparentemente estraneo e distante dal mondo delle nostre campagne.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative