La Nuova Sardegna

Nuoro

La Cisl su Ottana: «La chimica è finita, serve innovazione»

di Federico Sedda

Svolta verso una politica alternativa a quella tradizionale Michele Fele e Katy Contini: «Diamo gambe alla filiera bio»

23 ottobre 2016
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OTTANA. «Il futuro di Ottana può essere solo nell’innovazione e nello sviluppo sostenibile che, pur non escludendo un approccio innovativo all’industria, punti su settori finora accantonati che ben si prestano alla riconversione di alcune realtà ancora presenti nel sito».

Lo sostiene la Cisl nuorese in un lungo documento firmato dal segretario generale, Michele Fele, e da quello della Femca-Cisl, Katy Contini. Nella nota, i due sindacalisti espongono le ragioni che, alla luce dell’incertezza e del silenzio che gravano sulla ripresa della filiera del pet, impongono decisamente una svolta verso una politica di sviluppo alternativa a quella della chimica di base. «Restare legati allo sviluppo tradizionale – sottolineano i due leader sindacali – non è più sostenibile né credibile». Quale futuro allora per Ottana? Per la Cisl nuorese non ci sono dubbi: occorre puntare sul nuovo con un occhio rivolto verso quanto sta accadendo a Porto Torres con la chimica verde e le nuove realtà produttive attivate dagli ex operai dell’ex petrolchimico. «I tempi – si legge nella nota della Cisl – sono più che maturi per poter coniugare il futuro di Ottana con un nuovo sviluppo in grado di dare gambe a una filiera alternativa quale quella del Bio che possa legare il sito del centro Sardegna al nord dell'isola, dove la chimica verde, pur con qualche incognita, sta creando nuove prospettive non solo nell'indotto, ma anche attraverso forme imprenditoriali innovative e dinamiche che vedono i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro protagonisti di una nuova fase di sviluppo».

Il riferimento è alle due cooperative di Porto Torres, la Isolex e la Turris Sleeve, formate da ex lavoratori del petrolchimico che hanno investito la liquidazione e le spettanze per la mobilità anticipate dall’Inps per crearsi un nuovo lavoro. La due aziende sono state inaugurate qualche giorno fa dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. «Perché – si chiedono i due leader della Cisl nuorese – lo stesso percorso non può essere attivato a Ottana e nella realtà del centro Sardegna?». Pur aprendo all’innovazione, la Cisl non chiude, tuttavia, del tutto le porte a quel che è rimasto del vecchio sviluppo. «La nostra analisi – fanno sapere Michele Fele e Katy Contini – non toglie nulla a chi è ancora presente nel sito. Anzi, ben venga il risveglio dal torpore che pare abbia colpito l’imprenditoria di Ottana. L’assenza di informazioni sul progetto di rilancio produttivo, tuttavia, non alimenta certo la speranza».

Né scioglie i dubbi che la Cisl mette in campo rispetto al progetto di ripresa della filiera chimica del pet. «Non fosse altro perché – si sottolinea nella nota – quel progetto, peraltro solo sentito e mai visto, ci conduce lontano da Ottana e dalla provincia di Nuoro. Gli investimenti di cui si ha conoscenza, sempre che siano confermati, infatti, sono a Sarroch e non a Ottana. All’inizio – riconosce la Cisl – ci siamo fidati, ma, per dirla con un detto nuorese “a contos male fattos si bi torrat”». La chimica di base, insomma, a Ottana, sembra finita. O almeno la Cisl nuorese non sembra crederci più.

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