La Nuova Sardegna

Nuoro

Inceneritore, i Comitati pronti alla nuova battaglia

di Paolo Maurizio Sechi
Inceneritore, i Comitati pronti alla nuova battaglia

Macomer, le reazioni alla sentenza del Consiglio di Stato sui nuovi lavori «Un’ opera che risulta dannosa per il territorio sotto tutti i punti di vista»

23 ottobre 2016
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MACOMER. Ha destato preoccupazione, disappunto e delusione tra i comitati ambientalisti – ma anche tra semplici cittadini, e non solo del territorio – la decisione della IV sezione del Consiglio di Stato che ha sospeso gli effetti della sentenza del Tar Sardegna del luglio scorso che annullava gli atti autorizzativi e procedurali relativi alla realizzazione del nuovo termovalorizzatore di Tossilo, dopo il ricorso presentato dalla Regione Sarda e dal Consorzio industriale di Tossilo al Consiglio di Stato che però, dopo maggiori approfondimenti, prevede una nuova sentenza entro i primi sei mesi dell'anno prossimo.

Caparbi e tenaci e non certo rassegnati, i rappresentanti del comitato “Non bruciamoci il futuro” e dell'associazione “Zero Waste Sardegna” intendono continuare la battaglia contro le politiche regionali sulla gestione dei rifiuti e per difendere il diritto dei cittadini di opporsi al progetto del nuovo inceneritore, reclamando soluzioni alternative al trattamento dei rifiuti, che peraltro esistono, salvaguardando la salute dei cittadini, la salubrità del territorio e lo sviluppo.

«Il quadro che emerge da questa novità di vitale importanza per il territorio e l'intera Sardegna impone una stringente partecipazione delle amministrazioni locali – affermano i componenti del comitato Nbf –. Li sollecitiamo fin d'ora affinchè si riappropino del proprio ruolo istituzionale di tutela degli interessi delle loro comunità. Noi continueremo la nostra battaglia per far valere gli interessi dei cittadini e per scongiurare la realizzazione di un'opera dannosa sotto tutti i punti di vista». I due comitati ambientalisti non sono però da soli ad opporsi a questa decisione. L'Unione dei Comuni della Barbagia ha infatti avuto un ruolo importante e in prima linea fin dal ricorso presentato al Tar Sardegna che aveva annullato tutti gli atti per la realizzazione del nuovo inceneritore insieme a Nbf e Zero Waste Sardegna. Molte forze politiche e anche rappresentanti di partiti che appoggiano la maggioranza in Regione – come i consiglieri dei Rossomori Usula e Zedda – si sono opposti al procedimento della giunta presieduta da Pigliaru di ricorrere al Consiglio di Stato, soprattutto perchè contrario all'ordine del giorno votato a maggioranza nel mese di maggio dal consiglio regionale contro la realizzazione del nuovo inceneritore a Tossilo. Per l'assessorato regionale all'Ambiente il ricorso al Consiglio di Stato non è altro che un atto amministrativo e in continuità rispetto ad un appalto assegnato dopo aver superato diversi passaggi burocratici compreso quello del VIA, per cui la Regione è stata costretta ad agire per evitare il blocco di una procedura conclusa e la richiesta di risarcimento da parte dell'impresa che si è aggiudicata l'appalto. Il progetto del nuovo impianto di Tossilo prevede un termovalorizzatore da 30 Mwt nominali, in grado di assicurare una capacità di trattamento pari a circa 7.64 t/h con combustione su griglia in sostituzione delle linee esistenti con tecnologia a letto fluido.

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