La Nuova Sardegna

Nuoro

La prima tesi di laurea sul parco di Tepilora

di Sergio Secci
La prima tesi di laurea sul parco di Tepilora

Lodè, Vittoria Cugusi ha discusso un progetto sulla valorizzazione delle risorse del territorio

16 ottobre 2016
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“Dal rio Posada al parco Tepilora. Una proposta per la fruizione integrata dei paesaggi dell’acqua”. Questo il titolo della tesi con cui si è laureata con il massimo dei voti e la lode il 12 ottobre a Sassari la lodeina Vittoria Cugusi. Si tratta della prima tesi incentrata sul Parco di Tepilora e sul MaB Unesco, dove si analizza il progetto che prefigura la valorizzazione delle risorse presenti nel territorio come elemento di innovazione e di sviluppo per il territorio.

La definizione di macro scenari progettuali ha permesso di definire l’orientamento progettuale: in questo caso, l’acqua, come elemento capace di promuovere processi collettivi di fruizione del territorio attraverso il sostegno delle amministrazioni e organizzazioni associazioni può favorire l’emergere di processi auto organizzativi di gestione della risorsa basati su pratiche consolidate.

Vittoria Cugusi, ha fortemente creduto e voluto questa tesi. «Penso che ogni territorio abbia al suo interno delle potenzialità che possono, se utilizzate in modo innovativo, condurre verso uno sviluppo economico, culturale e turistico – dice – L’ente parco e i progetti che sono stati sviluppati stanno in qualche modo orientando il territorio in questo senso, soprattutto con la candidatura MaB Unesco. La mia tesi in particolare ha preso in esame tutti i progetti presenti nel territorio con lo scopo di promuovere una nuova cultura dell’acqua, che consideri quest’ultima una matrice territoriale di sviluppo. In questo senso il parco rappresenta un buon punto d’inizio. Naturalmente questa visione è realizzabile solo se esiste una collaborazione tra i vari enti, amministrazioni, associazioni e cooperative presenti. Il potenziale turistico di un territorio – prosegue – è legato alle possibilità di accedere, imparare e trarre beneficio dall’utilizzo più ampio dei luoghi per attrarre diverse categorie di fruitori. In questo senso, l’organizzazione di un sistema di accessibilità legato alle conoscenze in relazione all’acqua (esperte, locali, web), insieme a strumenti specifici che si rivolgono a diverse categorie di fruitori ha permesso di individuare una rete di percorsi che offrono opportunità alternative e molteplici di fruizione dei paesaggi dell’acqua nelle sue diverse forme e opportunità, collegando percorsi esistenti realizzandone di nuovi».

Da parte della neo-dottoressa non mancano i ringraziamenti: ai professori Alessandro Plaisant e Valentina Talu, Miriam Mastinu per i preziosi suggerimenti. Graziano Spanu e Paolo Maylander del parco, Alessandro Caria e Angelo Canu per i testi e dati indispensabili per la realizzazione della tesi e ai familiari, coinquiline e il fidanzato Paolo.

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