La Nuova Sardegna

Nuoro

Minacce e violenza al circo: a giudizio

di Valeria Gianoglio
Minacce e violenza al circo: a giudizio

Nei guai un gruppo di giovani olianesi. Per l’accusa nel 2008 si erano accaniti con forconi e coltelli sugli animali e sui titolari

11 ottobre 2016
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NUORO. I titolari del circo Martini sono parte lesa in un processo che si è aperto ieri mattina in tribunale. Secondo l’accusa sono le vere vittime, insieme agli animali dello stesso circo, di un raid vandalico e carico di violenza che otto anni fa, quando era successo, era passato sotto silenzio e che invece in queste ore è emerso perché approdato in un’aula giudiziaria. Gli imputati finiti a giudizio con le accuse di furto, maltrattamenti sugli animali e minacce aggravate dall’uso di un coltello, sono due giovani di Oliena: Luigi Carrus, di 27 anni, e Riccardo Furcas, di 26 anni.

Il 7 settembre del 2008, secondo la Procura che poi ne ha ottenuto il rinvio a giudizio, i due giovani insieme ad altri otto compaesani – due dei quali erano minorenni e altri cinque non sono mai stati identificati – erano entrati nel circo Martini e avevano dato il via alle danze. Tanto per cominciare si erano impossessati di un frustino di proprietà dello stesso circo, poi, evidentemente non paghi, si erano muniti di pale, forconi, fruste, bastoni e anche di pietre, e avevano percosso ripetutamente gli animali custoditi nei recinti e nelle stalle. Per la Procura, in questo modo, avevano sottoposto le povere bestie a «inutili sevizie».

Ma il raid di violenza, evidentemente, non si era esaurito lì: sempre negli stessi minuti, infatti, il gruppetto di dieci olianesi, tra i quali gli attuali due imputati, si erano diretti verso i camerini degli artisti che si preparavano per lo spettacolo serale, e, come si legge nell’avviso di chiusura delle indagini, «dopo aver messo tutto a soqquadro, minacciavano esplicitamente la moglie del titolare del circo, Debora Teso, dicendo: “Ah, ci sono anche le donne, stasera ci divertiamo”». «Successivamente – scrive ancora la Procura – all’interno delle scuderie, con un coltello a serramanico estratto da uno dei concorrenti nel reato, illecitamente portato in luogo pubblico, minacciavano il titolare del circo, Angelo Castellucci, nei confronti del quale proferivano la seguente frase: “I ragazzi si devono divertire”». E ancora, come se non bastasse, il gruppetto aveva minacciato Castellucci, sventolandogli un coltello e dicendogli “Adesso siamo venuti solo a guardare e stasera veniamo a finire il lavoro”». Ieri mattina, dunque, la vicenda è approdata in tribunale a Nuoro davanti al giudice monocratico Mariano Arca. Nei prossimi mesi entrerà nel vivo con l’audizione dei primi testimoni della lista dell’accusa, e della difesa, rappresentata dall’avvocato Angelo Magliocchetti.

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