La Nuova Sardegna

Nuoro

Terremoto, un canestro per non dimenticare

Mario Sanna abbraccia un ex compagno di basket nel palazzetto gremito (foto Massimo Locci)
Mario Sanna abbraccia un ex compagno di basket nel palazzetto gremito (foto Massimo Locci)

Al palazzetto di Nuoro la città si è stretta alla famiglia Sanna nel ricordo di Filippo, morto in ospedale per le ferite riportate nel crollo della casa. Mario, il padre, trasferito ad Amatrice nel 1998, è sceso anche lui in campo per giocare la partita con gli ex compagni di basket

29 settembre 2016
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NUORO Ha resistito senza versare una lacrima fino a quando non ha indossato la maglietta rossa e i calzoncini ed è arrivato sul campo. In punta di piedi, quasi cercando di non farsi notare fino a quando gli amici, i vecchi compagni di squadra di un tempo non gli sono andati incontro con quelle magliette rosse e bianche sulle quali era scritto “fai canestro per Filippo” sotto un ritratto sorridente di quel ragazzo nuorese di 23 anni, morto sotto le macerie della sua casa distrutta dal terremoto. Ad Amatrice.

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Era suo figlio quel ragazzo e in quel momento Mario Sanna è crollato. Le lacrime gli hanno rigato il visto duro segnato da una sofferenza che non avrà mai fine. Gli amici, i vecchi compagni di squadra l’hanno applaudito insieme al folto pubblico accorso nella palestra di via Lazio per far sentire la vicinanza di Nuoro a quel suo figlio andato via da tanti anni per lavoro e poi per amore, ma che mai aveva reciso il rapporto con la sua città Facendola amare anche dai suoi figli, a tal punto che Filippo, quel ragazzo sorridente nelle foto, ci veniva ogni anno. Perché in fondo si sentiva nuorese, anche se era nato e viveva ad Amatrice, la cittadina in cui la famiglia Sanna si era trasferita nel 1998 quando mamma Stefania aveva avuto l’incarico di medico condotto.

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E Nuoro ha fatto sentire il suo grande cuore. L’ha fatto battere attraverso lo sport, quella pallacanestro che Mario ha sempre amato e da giovane aveva anche giocato proprio militando nelle file della Libertas, della Gennargentu e della Pallacanestro Nuoro. Per dimostrargli il legame forte con il basket e con tutta la Sardegna che ha vissuto il dramma di Filippo in quei giorni di agosto, sono arrivati da Sassari anche il presidente della Dinamo Banco di Sardegna, Stefano Sardara e due giocatori simbolo come il capitano Jack De Vecchi e Brian Sacchetti. Filippo non c’è più, ma forse un affetto così grande potrà aiutare la famiglia Sanna a lenire il dolore.

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«Eravamo a letto – ha ricordato con lucidità Mario Sanna nello spogliatoio, poco prima di entrare in campo –. Una scossa terribile, infinita. è crollato tutto. Sono uscito dalla mia camera con mia moglie Stefania e abbiamo chiamato i ragazzi. Irene e Riccardo avevano risposto. Ho fatto qualche passo nel buio per cercare Filippo e sono caduto in una voragine. Abbiamo chiamato a lungo Filippo fino a quando ha risposto. Poco dopo sono arrivati gli angeli che ci hanno aiutato a estrarre dalla macerie Irene e Riccardo e poi per oltre due ore hanno lavorato per tirare fuori Filippo. Era sofferente, ma era vivo – ha ricordato Mario Sanna, trattenendo a stento le lacrime - Poi, la sua battaglia coraggiosa. Ma non ce l’ha fatta. Ora siamo qui per lui. Grazie Nuoro. Noi torneremo lassù, ma la mia città ci ha regalato qualcosa di davvero speciale. Grazie anche da Filippo. Lui ne sarebbe stato felice». (plp)

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