La Nuova Sardegna

Nuoro

Ostaggi delle barriere architettoniche

di Francesco Cabras

Da via Pertini al Polifunzionale di via Roma, gincana tra i mille ostacoli che rendono impossibile la vita dei disabili

12 settembre 2016
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NUORO. Se già la morfologia del territorio su cui sorge fa di Nuoro una città non proprio a misura di disabile, ad aggravare la situazione si aggiungono le ancora tante, troppe, barriere architettoniche che rendono difficile (quando non impossibile) la circolazione a chi ha problemi di deambulazione. Non si tratta solo di eliminare quelle più eclatanti o i gradini dagli uffici pubblici, quasi che i disabili fossero solo “casa e Inps”. Si tratta del diritto di ciascuno a poter andare dove, come e quando desidera, in qualsiasi posto desideri, senza che debba per forza fare affidamento su familiari, amici o associazioni di volontariato, anche solo per prendere una boccata d’aria o andare in un locale per bere un caffè. Un esempio è lo stato delle aree pedonali, disseminate di insidie anche per chi disabile non è. Negli ultimi anni molti marciapiedi sono stati risistemati, ma in molte zone della città, anche quelli di recentissima realizzazione, non sono dotati degli appositi scivoli, oppure sono presenti da una parte della carreggiata ma non dall’altra corrispondente, come in via Pertini.

Altre ancora, le strisce pedonali risultano disegnate in corrispondenza di grossi alberi o pali dell’illuminazione, spesso impossibili da scansare per la presenza di ostacoli come le auto. Meno lampanti, ma non meno importanti, sono poi le pavimentazioni guida per non vedenti e ipovedenti: nei casi limite (come in via Gramsci) i percorsi si “spengono” contro un muro, in altri sono interrotti da aiuole, alberi o cabine elettriche, oppure sono talmente rasenti alle abitazioni che risultano impercorribili, quando non costringono a tragitti improbabili e pericolosi. Capitolo viabilità a parte, c’è poi quello che riguarda le strutture pubbliche. E non mancano i paradossi. Ogni giorno decine di utenti si recano negli ambulatori della Asl ospitati nel palazzo ex-Inam di via Manzoni per sostenere visite mediche di ogni tipo, compresa quella per l’accertamento dell’invalidità. Ebbene, come lamentano alcune associazioni di volontariato, l’ascensore per recarsi ai piani dove si svolgono vari esami non è adatto a tutti i modelli di sedia a rotelle perché troppo piccolo. Così, una persona disabile si deve prima informare delle sue dimensioni e, nel caso la sua carrozzina fosse più larga del vano, farsi accompagnare da qualcuno e smontare le ruote per poter accedere all’impianto. In tema di luoghi pubblici dedicati allo svago, un caso per tutti è rappresentato dal Centro polifunzionale di via Roma, che sembra realizzato per rendere la vita difficile a chi vuole accedervi, anche nel solo cortile. La rampa destinata a disabili, anziani o genitori con carrozzina al seguito, è talmente ripida che percorrerla in discesa e salita è quasi impossibile anche con l’assistenza di un’altra persona. Difficoltoso anche l’ingresso a uno dei luoghi simbolo di Nuoro: piazza Sebastiano Satta. Cinque dei sei accessi presentano scalini. Per arrivare all’unico che non ne ha, si deve passare per un vicolo dissestato, costellato di tante buche che di certo non rendono agevole il transito a un visitatore con disabilità. Ma oltre le barriere architettoniche, ci sono inoltre quelle create dall’inciviltà. Non è raro trovare aree pedonali ingombrate da grossi oggetti che dovrebbero stare in una discarica. Più spesso l’ostacolo è rappresentato da auto parcheggiate sui marciapiedi o in corrispondenza di attraversamenti. Di casi se ne potrebbe riempire un libro. Non tutti, oggettivamente, sono risolvibili. Per tanti basterebbe un minimo di buon senso.

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