La Nuova Sardegna

Nuoro

Acqua, Abbanoa prepara i lavori di potenziamento

di Sergio Secci
Acqua, Abbanoa prepara i lavori di potenziamento

L’amministratore unico Alessandro Ramazzotti ha analizzato tutte le criticità «Appaltati 22 milioni per le condotte. A Posada opere finite entro dicembre»

24 agosto 2016
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POSADA. Disagi anche ieri a Posada nella fornitura dell’acqua potabile in un paese pesantemente provato dai disservizi. Tra calo della portata idrica, guasti al potabilizzatore e turnazioni con orari che non si riescono quasi mai a rispettare, anche l’estate 2016, e soprattutto il mese di agosto, sarà ricordato come un periodo da dimenticare. Ieri a Posada, è arrivato l’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, che ha ammesso i disservizi, impegnandosi a risolvere entro pochi mesi la questione del potabilizzatore sottodimensionato rispetto a quelle che sono le esigenze di un paese che d’estate decuplica il numero degli abitanti.

«Oltre alla siccità e alla conseguente carenza d’acqua, il problema principale in Sardegna è quello delle condotte – ha rilevato Alessandro Ramazzotti –. Stiamo operando con reti pensate per soddisfare le esigenze dei residenti di 30 anni fa quando il boom turistico di Siniscola e San Teodoro non aveva le dimensioni attuali. A Siniscola e Posada in particolare lavoriamo con due potabilizzatori: quello della Marfili che, dai 10/15 litri al secondo, d’estate passa a flussi di 50 litri mentre in quello di Posada, costruito per reggere 15 litri, riusciamo a lavorarne 19. Si tratta di impianti vecchi che vanno potenziati in attesa di partire col potabilizzatore centrale sotto la diga Maccheronis e le nuove condotte che abbiamo recentemente appaltato per 22 milioni di euro».

Opere che non vedranno la luce prima del 2018 e poi c’è l’incompiuta della diga che non permette di invasare acqua a sufficienza per tutta la costa. «Per quanto riguarda Posada – ha aggiunto l’amministratore di Abbanoa – ho detto al sindaco che entro gennaio consegneremo un potabilizzatore raddoppiato che garantirà una portata di 30 litri al secondo. Non possiamo iniziare i lavori ora perché dovremo bloccare la distribuzione. Partiremo non appena si ristabilirà la portata della sorgente di Frunchu ’e Oche». Numerose sono comunque le perdite di una condotta che è un vero colabrodo. «In futuro, contiamo di estendere anche ai centri dell’alta Baronia il sistema sperimentato a Oliena dove nei 38 chilometri di rete andava perso il 70% di acqua e sono state individuate e risolte le criticità. Il progetto si estenderà a Loculi, Galtelli e Dorgali. Per quanto riguarda il possibile utilizzo dell’acqua del Montalbo non spetta a noi decidere – ha concluso Ramazzotti – esiste un piano regionale per la gestione delle fonti anche se, secondo noi, andrebbe potenziata la raccolta di acque a livello locale».

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