La Nuova Sardegna

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Parco di Tepilora verso l’Unesco

di Bernardo Asproni
Parco di Tepilora verso l’Unesco

Chiuso l’iter nei Comuni per la presentazione della candidatura

17 agosto 2016
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Il “Parco di Tepilora e territori del Rio Posada e del Montalbo”si accingono a diventare la 770ª Riserva di biosfera nel mondo, la quindicesima in Italia, ma soprattutto la prima in Sardegna. Nel fiabesco scenario di Sant'Anna, sotto il maestoso Montalbo, è stata illustrata la candidatura al MaB Unesco che, a vario titolo, è stata fatta da 17 paesi. Ma resta ancora molto da fare. Entro il 5 settembre, approvazione nei consigli comunali; il 15 settembre la consegna al ministero del dossier; il 30 settembre consegna all'Unesco da parte del ministero e nel giugno 2017 si saprà l’esito sul riconoscimento.

Il clima di euforia è stato esaltato dalla perfomance dell’artista Piero Marras, una sorta di testimonial, che ha proposto il meglio di “40 anni di autore” e poi a seguire le note degli organettisti locali.

Il presidente del Parco di Tepilora e sindaco di Lodè, Graziano Spanu, ha espresso soddisfazione avendo iniziato il percorso MaB 6 mesi fa e un anno e mezzo fa l'istituzione Parco di Tepilora e Rio Posada"(Bitti, Lodè, Torpè e Posada)e «pensando allo sviluppo ecosostenibile in una natura incontaminata, abbiamo voluto giocare alto allargando a Lula Onanì, Bitti, Orune, Osidda, Siniscola e sino ai paesi della Bassa Baronia che danno un valore aggiunto. E ancora Buddusò e Alà dei Sardi e poi Budoni e San Teodoro».

Il referente del progetto, Filippo Lenzerini, ha ringraziato i sindaci che, oltre il progetto, hanno favorito il lavoro d’equipe e precisato che il MaB costituisce una fonte di ricchezza, senza altri vincoli e facilita la crescita culturale del tessuto sociale e imprenditoriale. Fa marketing nel promuovere luoghi, prodotti, persone, storie, cultura. Poi parlando dai nuragici ai giudicati, ha sottolineato che il risultato è una ricchezza culturale, tipicità e tradizioni vive, frutto di più cicli di resilienza antropologica alle pressioni esterne. E ha proseguito sviluppando il discorso ecosistemi e l’evoluzione del rapporto montagna-costa e dell’importanza della parte antropologica strettamente legata a quella biologica. La governance comprende l’assemblea consultiva, dove ruotano il coordinatore della Riserva e l’Ufficio MaB, i comitati scientifici e di gestione, i tavoli partecipativi. Assente per impegni l’assessore Spano, il capogabinetto dell’assessorato regionale all’Ambiente, Franco Corosu e il consigliere del Pd, Roberto Deriu, due pilastri dell’iniziativa, hanno portato la solidarietà e l’appoggio della Regione e rivolto un invito ai comuni di lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo

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