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Saba replica sulla Tari: nessuna inerzia

Saba replica sulla Tari: nessuna inerzia

OTTANA. L'aumento della Tari ha reso incandescente il clima politico estivo all'interno del consiglio comunale di Ottana. Ad aprire la polemica è stato il capo gruppo dell'opposizione, Edoardo Barca,...

02 agosto 2016
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OTTANA. L'aumento della Tari ha reso incandescente il clima politico estivo all'interno del consiglio comunale di Ottana. Ad aprire la polemica è stato il capo gruppo dell'opposizione, Edoardo Barca, che nell'ultima seduta dell'assemblea civica per l'approvazione del bilancio ha accusato la maggioranza che sostiene il sindaco, Franco Saba, di «aver subìto l'aumento del 3,5 per cento dell'aliquota provinciale della tariffa per il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani senza battere ciglio. Il tutto a discapito della premialità di 34mila euro che avrebbe portato un beneficio nelle tasche dei contribuenti». Non solo. Edoardo Barca ha anche accusato il sindaco di «rimanere inerte rispetto al disagio che vivono le famiglie di Ottana a causa della crisi che si è aggravata negli ultimi mesi», invitando nel contempo il primo cittadino a rassegnare le dimissioni nelle mani del prefetto. Pronta la replica di Franco Saba che rispedisce le accuse al mittente accusando la minoranza di avere la memoria corta. «L'aumento della Tari – sottolinea il sindaco – è dovuta all'aumento dell'aliquota provinciale decisa dalla Provincia Per protestare contro quel provvedimento, il consiglio comunale di Ottana ha approvato un ordine del giorno nel corso della seduta che si è tenuta il 17 febbraio 2016. A quella riunione, però, la minoranza non ha partecipato, perdendo così l'occasione per manifestare la propria contrarietà. Non corrisponde, quindi, al vero l'accusa di essere rimasti inerti rispetto alla decisione della Provincia di aumentare l'aliquota sulla Tari di sua competenza, la cosiddetta Tefa».

«Quanto poi alla crisi che colpisce le famiglie di Ottana – prosegue il sindaco – la situazione che si manifesta soprattutto con la crisi industriale, non si risolve, purtroppo, con riunioni e manifestazioni strumentali o di facciata. Occorrono, invece, piani di rilancio e di pianificazione strategica che il Comune non può certo attuare da solo. Per quanto riguarda, infine, le dimissioni, la consegna della fascia tricolore al prefetto non risolverebbe i problemi di Ottana, ma appagherebbe le delusioni di chi è stato sconfitto alle ultime elezioni comunale». (f.s.)

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