La Nuova Sardegna

Nuoro

Cala Gonone Jazz, bilancio più che positivo

Il presidente Giuseppe Giordano commenta la ventinovesima edizione del festival appena conclusa

02 agosto 2016
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DORGALI. Si tirano le somme per la XXIX edizione del Cala Gonone Jazz Festival, con ottimi risultati e grandi nomi approdati nel golfo di Orosei tra un mare incantevole e una terra che ha ancora molto da offrire ai suoi visitatori in termini di storia, tradizioni e cultura contemporanea. A parlare, Giuseppe Giordano, il padrone di casa del festival, presidente e direttore artistico dell’Associazione Culturale l’Intermezzo, da quasi trent’anni impegnata nella promozione della musica jazz in Sardegna quando ancora le manifestazioni si contavano sulle dita di una mano, specialmente nelle zone interne dell’isola. «Innanzitutto è doveroso, in questo momento storico, non tanto riconoscere la qualità del festival, ma dare un valore e un peso specifico all’aspetto organizzativo senza il quale non sarebbe possibile proseguire questo percorso a noi caro. Il cammino che abbiamo intrapreso a partire da quel lontano 1988, quando ancora ci credevamo in pochi, nel corso degli anni ha dovuto affrontare difficoltà e battute d’arresto, ma non abbiamo mai permesso che gli aspetti negativi ci sopraffacessero. Sapevamo e, ancora ne siamo consapevoli, delle grandi potenzialità della manifestazione in questo particolare contesto territoriale, inoltre la nostra passione per la musica non ha mai spento quella viva fiamma che ha tenuto saldamente in piedi il Cala Gonone Jazz».

«Eravamo un gruppo di amici con un amore sconfinato per il jazz e ora siamo cresciuti, abbiamo mutato forma, adottato formule nuove per le proposte concertistiche e ci siamo ampliati. La nostra è una famiglia allargata che ha aperto le porte della sua dimora alle nuove generazioni e le loro iniziative. I partner di sempre, amici e soci storici, Gian Carlo, Nino, Graziano, Raffaele, Battista, figure inossidabili del festival hanno formato i nostri naturali sostituti. Superati gli scetticismi e lo scoglio della rassegnazione, siamo felici di aver accolto le opportunità che ci si sono parate davanti e aver creduto nei nostri giovani, prima di tutto. Un esempio su tutti sono i ragazzi di Mousikè, con il nostro direttore di palco e i fonici, le loro competenze e desiderio di emergere; la produzione, l’apparato amministrativo e la comunicazione rinata anche con l’ausilio dei social network e così via. Per quanto quest’anno (dal 27 al 30 luglio) abbiamo inserito 10 eventi in quattro giorni nelle nostre tre consolidate location, le Grotte del Bue Marino, l’Acquario e il Teatro Comunale».

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