La Nuova Sardegna

Nuoro

Brucia per due volte l’auto della sua ex

Brucia per due volte l’auto della sua ex

Paolo Podda denunciato con obbligo di firma: non accettava la fine della relazione dopo che la fidanzata lo aveva lasciato

27 luglio 2016
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NUORO. Non accettava che la fidanzata l’avesse lasciato e per punirla, nonostante lui stesso avesse già iniziato un’altra relazione, aveva dato fuoco per due volte alla sua auto parcheggiata in via Martiri della libertà. Non solo, per un lungo periodo l’aveva perseguitata con sms minacciosi, annunciandole che le avrebbe fatto pagare la fine della loro storia.

Ieri, a distanza di un anno, la svolta delle indagini da parte degli agenti della squadra mobile che hanno eseguito la misura cautelare dell’obbligo di firma nei confronti di Paolo Podda, 36 anni, residente a Orotelli ma domiciliato a Nuoro, accusato di atto incendiario e minacce.

I fatti che gli vengono contestati risalgono all’estate di un anno fa. Nei primi giorni di agosto del 2015 il giovane, stando alle accuse, avrebbe dato fuoco all’auto della sua ex fidanzata, parcheggiata sotto casa, all’interno di un cortile. Per ben due volte, con del liquido infiammabile, l’indagato avrebbe cosparso la Citroen C1 e poi innescato il fuoco.

Avrebbe sempre agito a notte fonda, verso le 3, avvalendosi anche della complicità di due conoscenti, che lo avrebbero accompagnato sul posto offrendogli la necessaria copertura, mentre lui portava a compimento il suo piano. Ma l’immediato intervento degli agenti dell’ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico e la successiva azione investigativa della squadra mobile hanno consentito la ricostruzione della vicenda permettendo alla Procura (nella persona del pubblico ministero Andrea Vacca) di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato e, quindi, di avanzare al giudice per le indagini preliminari del tribunale, Claudio Cozzella, una richiesta di misura cautelare, accolta poi con il provvedimento eseguito nella mattinata di ieri.

«Le indagini sono state difficili anche per la mancanza di impianti di videosorveglianza nella zona – ha detto il campo della squadra mobile di Nuoro, Paolo Guiso – ma grazie alla collaborazione di alcuni cittadini che avevano notato l’auto del giovane, una Y10, nei pressi dell’abitazione dell’ex fidanzata, è stato possibile risalire a lui. Poi – ha aggiunto il dirigente della questura – ci sono i messaggi che Paolo Podda aveva inviato alla giovane. E proprio grazie all’analisi dei tabulati e delle celle che agganciava, è stato possibile stabilire che all’ora degli attentati il telefonino dell’indagato si trovava in quella via. Un esito importate – ha concluso Paolo Guiso – che dimostra come quando c’è la collaborazione tra le forze dell’ordine e i cittadini i risultati arrivano». (k.s.)

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