La Nuova Sardegna

Da quasi un mese e mezzo, Squalo III, il peschereccio della famiglia Loddo giace in un fondale di circa 45 metri al largo della costa di Orosei. Impossibile recuperarlo a causa delle spese eccessive che ciò comporterebbe e l’unica possibilità perché Patrizio e Giuseppe Loddo tornino a fare il loro mestiere di pescatori, è quella di acquistare una barca nuova. Una spesa non indifferente e difficilmente sostenibile però dai Loddo e così, per dare una mano d’aiuto ai due, a La Caletta si stanno mobilitando in molti. In programma, c’è una serata musicale che la Leva del ’74 organizzerà la prossima settimana nello spazio antistante il vecchio casello e una raccolta di fondi attraverso una sottoscrizione. Nei giorni scorsi, all’agenzia del Banco di Sardegna di Siniscola, è stato aperto un conto corrente bancario denominato “Aiutiamo i pescatori danneggiati da eventi straordinari” dove chi volesse, può depositare una somma per ridare ai fratelli Loddo la possibilità di tornare a lavorare in mare(codice Iban che è IT05H0101585380000070609281). Il naufragio di Squalo III, era avvenuto alla fine di maggio durante le consuete operazioni di pesca a strascico. I due, Patrizio e Giuseppe Loddo rispettivamente 28 e 52 anni, erano sulla motonave di tredici metri e oltre sette tonnellate di stazza che utilizzavano per la pesca a strascico. Dopo aver lasciato il porto di La Caletta, superato il promontorio di Capo Comino, all’improvviso, per una falla in poppa l’imbarcazione ha iniziato ad imbarcare acqua. I due hanno lanciato l’allarme e si sono messi in salvo. (s.s.)