La Nuova Sardegna

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Ventiduenne si uccide nel garage

Ventiduenne si uccide nel garage

Sulla porta del box ha lasciato un messaggio: «Scusatemi tanto»

23 giugno 2016
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ARZANA. Morire a 22 anni. Decidere di farlo. Un pensiero che leva il fiato solo a pensarci. Che lascia tutti disorientati, increduli.

Perché? Come mai? Tante domande, ma non arriva alcuna risposta.

M.M. aveva solo 22 anni. Arzana ieri mattina si è svegliata attonita e colpita al cuore. Perché quando un ragazzo di 22 anni si toglie la vita nel garage della propria abitazione, con lui muore un po’anche la sua comunità. Il corpo ormai senza vita del giovanissimo arzanese è stato rinvenuto alle 6:30 di ieri.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Lanusei, al comando del capitano Claudio Paparella. Sulla porta d’ingresso dell’autorimessa un foglio di carta e una scritta: “Scusatemi tanto”.

Interrogativi drammatici scuotono le coscienze di chi resta: quale disagio stava attraversando? C’era un disagio? Cosa spinge un ragazzo nel pieno della vita a sentirsi senza speranza?

Le prime indiscrezioni parlano di questioni legate alla mancanza di un lavoro. M.M. era infatti disoccupato.

Ma come tutti i ragazzi si dava comunque da fare con lavoretti saltuari in paese. Famiglia benestante e serena, la sua.

Oltre alla mamma, impiegata di segreteria presso la scuola media di Ilbono e il papà lavoratore, M. aveva un fratello gemello.

In questi ultimi giorni era anche impegnato con altri coetanei a preparare una giornata di ringraziamento in onore del parroco, don Vincenzo Pirarba, che a breve lascerà il centro ogliastrino diretto alla comunità di Talana.

E proprio il sacerdote che guida la parrocchia di San Giovanni Battista da 34 anni, parla di una «disgrazia che amareggia tutti e per la quale nessuna parola sarà mai adatta, se non il conforto della fede. M. era un ragazzo buono e in gamba, così come la sua famiglia. In queste situazioni è davvero difficile poter dire o pensare qualunque cosa».

Dalle prime ore del mattino la notizia corre veloce e fa subito male. Gli amici, i conoscenti, la ragazza: tutti restano sbalorditi.

Rimane il profondo rammarico di chi non si è accorto, di chi non ha saputo leggere negli occhi di M. un segno, una parola, un gesto che lasciasse trasparire un problema, una sofferenza, un peso grande. Quel peso grande che forse lo ha fatto sentire solo e senza via d’uscita.

Tutta Arzana si stringe silenziosa attorno alla famiglia, perché non si può dimenticare quella frase appesa su una porta, né si può dimenticare un figlio, un fratello, un fidanzato e un amico. Vivo nel cuore di tutti. I carabinieri stanno effettuando gli accertamenti giudiziari di rito. (c.c.)

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