La Nuova Sardegna

Nuoro

Nella costa orientale è emergenza posidonia

di Sergio Secci
Nella costa orientale è emergenza posidonia

Le situazioni più gravi a Budoni e Orosei, problemi minori a Siniscola e S. Teodoro Per gli operatori turistici un incubo che si ripresenta. Le norme sulla rimozione

15 giugno 2016
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SINISCOLA. Come ogni estate si ripresenta puntuale il problema della posidonia spiaggiata. A dettare legge in Sardegna per quanto riguarda la sua rimozione è la determinazione interassessoriale n° 942 del 7 aprile 2008. La norma impone le prescrizioni inerenti l’asportazione della posidonia dal litorale e la pulizia delle spiagge dai rifiuti. Occorre chiarire innanzitutto che la posidonia, sebbene di origine vegetale, diventa un rifiuto speciale solo quando viene spostata dall’ambito marittimo e pertanto il trasporto e lo stoccaggio in altre aree è regolamentato dalla legge. Può essere invece depositata nel retroduna per la stagione balneare e rigettata in mare entro il 30 novembre di ogni anno. La rimozione deve essere di norma fatta con rastrelli ma nel caso di spiagge che superano i 300 metri di lunghezza possono essere usati mezzi meccanici gommati i peso non superiore ai 25 quintali con griglie che consentano l’asportazione della posidonia e rilascino invece la sabbia. In alcuni casi gli uffici del demanio concedono deroghe per utilizzare mezzi più grossi: succede a Budoni, Orosei e quest’anno anche a San Teodoro. Per gli albergatori che vendono il pacchetto turistico presentando le bellissime spiagge del litorale, la presenza della posidonia è un vero incubo perché tantissimi turisti la vedono come fumo negli occhi e chiedono di poter fare il bagno senza l’ingombrante presenza delle alghe.

Lungo la costa che va da Dorgali a San Teodoro, i comuni che devono fare i conti con la presenza massiccia di posidonia sono principalmente Budoni e Orosei, con le strutture alberghiere che ogni anno spendono decine di migliaia di euro per ripulire le concessioni demaniali. Qualche problema si registra a San Teodoro e Siniscola, mentre le correnti marine favoriscono invece Dorgali e Posada dove la presenza delle posidonia è sporadica e limitata.

A San Teodoro, non ci sono problemi nella lunghissima spiaggia di La Cinta mentre l’accumulo di alghe avviene soprattutto a nord della foce dello stagno, sotto punta Aldia e a Baia Salinedda. Qui sono i concessionari a intervenire con imprese specializzate. A Budoni, la posidonia è presente in grande quantità tra la spiaggia di Porto Ainu, Sa Marina, Marina Seada e Matta ’e Peru. In questo centro, dopo una conferenza di servizi, da anni si lavora in deroga con grosse ruspe che depositano temporaneamente la posidonia nel retroduna. Dallo scorso anno, anche il Comune di Orosei ha autorizzato l’uso di mezzi oltre i 25 quintali per combattere l’immane quantità di alghe che il mare ha trasportato nell’ insenatura di Cala Girgolu dove operano alcuni concessionari. Alla fine della scorsa stagione turistica, centinaia di metri cubi di posidonia erano stati rigettati in mare ma quest’anno la situazione non è migliorata.

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