La Nuova Sardegna

Nuoro

Pane, forni e grani antichi: una domenica “nuragica”

di Valeria Gianoglio
Pane, forni e grani antichi: una domenica “nuragica”

Il successo della nuova edizione di “Tanca Manna. Il passato presente” Una giornata tra laboratori, visite guidate e riproduzioni della vita del 1650 a.C.

30 maggio 2016
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NUORO. Il libeccio tira forte, alle 10 di ieri mattina, nel colle di Tanca Manna. Nell’ultimo tratto di sentiero sterrato che conduce in cima alla collina, un gruppetto di bambini preceduti dalle mamme divora i pochi metri che separano lo spiazzo dei parcheggi da sua maestà il nuraghe. E lì, in quell’ampia porzione di terreno segnato da scavi e piccoli strumenti di lavoro, che ieri, per tutto il giorno, si celebra la terza edizione di quella sorta di “Nuraghe-day” che quest’anno è stato battezzato “Tanca Manna. Il passato presente”.

E così, per una domenica diversa dalle solite, grazie a una iniziativa promossa dall’assessorato comunale all’Ambiente insieme all’università di Bologna e al contributo della fondazione Banco di Sardegna, dell’Isre e dell’Ente musicale, i nuoresi appassionati di archeologia insieme a diversi turisti hanno potuto vivere l’ebbrezza di osservare le loro radici più profonde, datate 1650 avanti Cristo, e di constatare dal vivo i progressi di una campagna di scavi che a settembre toccherà una nuova puntata.

Da un lato, decisi a sfidare le violente sferzate del vento, ci sono alcuni ricercatori bolognesi insieme all’esperto nuorese, Demis Murgia, che realizzano, pietra su pietra, un forno nuragico. «Tra poco – spiegano – mostreremo ai visitatori come gli abitanti di questo antichissimo villaggio cuocevano il pane. Eseguendo gli scavi, in questi anni, abbiamo trovato molti reperti e tracce preziose dell’utilizzo anche di teglie in ceramica». A poche decine di metri, poco più a valle, gli stessi ricercatori mostrano al pubblico un piccolo appezzamento di terreno dove da tempo stanno piantato una riproduzione dei grani utilizzati in epoca nuragica: il “triticum spelta”, considerato un antenato del frumento e del farro, e la varietà più piccola del monococco. E sempre nello stesso spiazzo, c’è anche chi si attrezza per fondere il bronzo seguendo le intramontabili tecniche degli antichi nuoresi. Mentre alcuni studenti del liceo Pira di Siniscola, appassionati di archeologia, accompagnano i visitatori all’interno di una perfetta riproduzione della pianta di una capanna nuragica. «Ha una pianta rettangolare – spiegano – perché nel primo nuragico non avevano ancora sviluppato la forma a tholos».

Ma la giornata di ieri, così come quella precedente, ha accolto anche diversi laboratori per bambini e alcune scolaresche, insieme alle esposizioni dell’Ente Foreste, con il loro miele e le erbe, alle opere degli artigiani dell’associazione “Artimanos”, e alle lavorazioni di diversi esperti di tessitura e di spezie e di sapori antichi.

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