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Centauro morto: al processo parlano i testi della difesa

NUORO. «Ho saputo l’indomani, dell’incidente mortale, perché la sera che è successo non ero in servizio. L’indomani mi sono recato sul luogo: c’era il cavallo morto. C’erano tracce di incendio, c’era...

17 maggio 2016
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NUORO. «Ho saputo l’indomani, dell’incidente mortale, perché la sera che è successo non ero in servizio. L’indomani mi sono recato sul luogo: c’era il cavallo morto. C’erano tracce di incendio, c’era un filo spinato per chiudere il terreno, che si poteva aprire e chiudere per far passare i cavalli».

Con la deposizione di un teste della lista della difesa, il comandante della polizia locale di Orosei, Antonio Pala, è proseguito ieri mattina in tribunale a Nuoro, davanti al giudice monocratico Mariano Arca, il processo che vede come imputato di omicidio colposo un odontotecnico di Fonni, Lorenzo Curreli, proprietario del cavallo sul quale si era schiantato Luca Mereu, in sella alla sua moto, le notte del 15 ottobre 2011 sulla strada statale 129 vicino al paese.

L’avvocato di Curreli, Giuseppino Monni, ha sempre sostenuto che il cavallo era fuggito da un recinto a causa di un incendio.

Il processo proseguirà all’inizio di giugno con l’audizione di altri quattro testimoni della lista della difesa.

I familiari di Mereu si sono costituiti parte civile e sono rappresentati dagli avvocati Francesco Mossa e Maria Giovanna Marras. (v.g.)

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