La Nuova Sardegna

Nuoro

Belvì, la protesta dei sindaci: «Servizi e non promesse»

«Servono risposte serie su ospedale e strade. Ci fanno piacere gli interessamenti, anche se parziali, ma non vorremo che si trasformino in illusioni per i nostri cittadini che hanno diritto a...

22 aprile 2016
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«Servono risposte serie su ospedale e strade. Ci fanno piacere gli interessamenti, anche se parziali, ma non vorremo che si trasformino in illusioni per i nostri cittadini che hanno diritto a strutture e servizi come quelli di città. Siamo zone deboli, la regione ne deve prendere atto». Maurizio Cadau, vice sindaco di Belvì lancia l’allarme sulla questione dei servizi nel comprensorio Barbagia Mandrolisai. Sul tavolo delle rivendicazioni strade e sanità. «Abbiamo alzato la voce – dice il vice sindaco belviese – e abbiamo fatto anche un’interrogazione in Parlamento con il nostro deputato Fabio Rampelli. In Regione abbiamo portato l’attenzione delle strade della Barbagia con il consigliere di Paolo Truzzu e il portavoce Salvatore Sasso Deidda non solo per la Desulo -Fonni ma anche per la Gadoni Seulo, dove i 600mila euro stanziati nel 2014 sempre dallo stesso assessore a i lavori pubblici non si capiscano che fine abbiano fatto visto che la strada è nella stessa situazione di tre anni fa. Ci auguriamo che questa volta non facciano la stessa fine e che non sia un ennesima illusione». Cadau interviene anche sulla questione dell’ospedale condividendo lo stato d’animo del sindaco di Sorgono Giovanni Arru, che esige «chiarezza, numeri e tempi certi per la mappa dei servizi nel territorio». Durissimo anche il sindaco di Atzara Alessandro Corona, che all’indomani della riunione comunitaria denuncia lo stato di stagnazione della questione sanità. «Oggi – dice il primo cittadino atzarese – sono stato alla riunione presso la comunità montana a Sorgono per parlare del San Camillo e della riforma ospedaliera. Ci hanno raccontato una specie di favola da realtà virtuale, che ha del grottesco. Ci accontenteremo di una sanità razionale, efficiente che risponda alle esigenze del nostro territorio. Soprattutto con dati certi». Intanto i sindaci attendono una nuova convocazione dalla Regione per la definizione del piano sanitario. (g.m.)

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