La Nuova Sardegna

Nuoro

dieci anni di associazione

Morbo di Parkinson, 500 casi nel Nuorese

di Gianluca Corsi

I dati del ministero della Salute verranno presentati oggi nella biblioteca “Satta”

11 aprile 2016
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NUORO. Sono circa cinquecento le persone affette da morbo di Parkinson in provincia di Nuoro. Cinquecento “invisibili” che lottano ogni giorno contro la malattia e contro l’abitudine e l’indifferenza delle istituzioni. Sono dati impressionanti, che la presidente dell’Associazione Parkinson Nuoro, Maria Grazia Mortara, è riuscita a reperire dalla fonte più autorevole: il ministero della Salute, che per la tabella si è avvalso di dati Istat aggiornati al 2015.

Questi e altri elementi ancora più dettagliati saranno illustrati per la prima volta oggi, nell’auditorium della biblioteca Sebastiano Satta, in occasione del convegno “Parkinson tra presente e futuro...” (inizio alle 17), che il sodalizio nuorese, nel decennale della sua fondazione, ha voluto fortemente che coincidesse con la Giornata mondiale dei Parkinsoniani. Ma un’altra anticipazione della tabella Maria Grazia Mortara, presidente dell’associazione nuorese dall’ottobre del 2015, se la lascia sfuggire: «A differenza di quanto si pensava, l’incidenza della patologia su maschi e femmine è quasi uguale, con una leggera prevalenza sui primi. Io stessa pensavo che colpisse prevalentemente gli uomini, ma il dato fornito dal ministero smentisce questa teoria. Probabilmente, anche in questo caso, le donne tendono a nascondere maggiormente la malattia».

Un’altra convinzione radicata è quella secondo cui il Parkinson è una malattia della vecchiaia. «Il morbo di Parkinson – spiega Maria Grazia Mortara – è uno dei nemici più insidiosi, più spietati e misteriosi dell’uomo, non colpisce solo gli anziani ma anche moltissimi giovani».

D’altra parte uno dei casi più eclatanti riguarda l’attore americano Michael J. Fox, grande finanziatore della ricerca, che ultimamente è tornato a far parlare di sé per un ritorno di fiamma con un’altra compagna immancabile di questa patologia: la depressione. «Scoramento, sconforto, paura, abbandono, isolamento volontario – conferma la presidente – sono la prima reazione contro la quale dobbiamo combattere. Forse proprio perché si parla di un male poco conosciuto, che non fa “audience” né in radio né in televisione. O forse, considerandolo un nemico invisibile, terribile ed invincibile, la società si è arresa, non ritenendo opportuno lanciare campagne pubblicitarie per sovvenzionare la ricerca». Per fortuna l’Associazione Parkinson di Nuoro può contare sul grande cuore dei volontari. È grazie a queste straordinarie persone che sono stati avviati tre progetti per far uscire i malati dalle loro case e riappropriarsi della vita per mezzo della socializzazione. Progetti come “Parkinsuoniamo”, che faceva leva sull’arte come terapia, per rendere più efficace quella farmacologica. Ma anche quello su sport e nutrizione, o il laboratorio di scrittura creativa, che ha riscosso un successo enorme, di cui saranno presentate oggi alcune poesie.

Alle istituzioni (è annunciata la presenza dell’assessore regionale alla salute, Luigi Arru, del commissario straordinario dell’Asl di Nuoro, Mario Palermo, e del sindaco Andrea Soddu) Maria Grazia Mortara chiede più attenzione per poter realizzare altri progetti che, combinati alla terapia farmacologica, migliorano decisamente la qualità della vita dei malati. «All’assessore Arru – incalza Mortara – chiederemo anche la creazione di un vero Centro multidisciplinare a Nuoro, mentre il Comune di Nuoro potrebbe darci una grossa mano con la sede, che per un’associazione di volontari rappresenta un vero salasso». Al convegno di oggi si parlerà anche della necessità di fare rete, con la partecipazione delle associazioni di Cagliari e Sassari.

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