La Nuova Sardegna

Nuoro

Dal teatro alla cattedrale: un canto per la città

di Francesco Pirisi
Dal teatro alla cattedrale: un canto per la città

A “S’iscravamentu” la soprano Maria Ladu nelle vesti della Madonna. La passione per la musica la sta aiutando nella dura contro un tumore

24 marzo 2016
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NUORO. Dal palcoscenico teatrale all’altare della cattedrale Santa Maria della Neve. Le parole di dolore della Madonna per il Cristo morto al posto del ruolo allegro di “Frasquita” nella “Carmen” di Bizet, interpretato con successo due anni fa al “Luglio trapanese”. Il passo è più breve di quanto si possa pensare. E lo si coglie chiaramente dalle parole di Maria Ladu, 28 anni, nuorese di Preda ’e Istrada, cantante soprano in alcune rappresentazioni liriche, in Sardegna e nella Penisola.

E venerdì 25 alle ore 21 si presenterà ai concittadini nelle vesti della Madonna, durante la deposizione del Venerdì santo, “S’iscravamentu”, riproposta su iniziativa della confraternita della Santa Croce. Una partecipazione straordinaria con le sue belle ragioni: «In questo periodo sono a Nuoro, mi è stato chiesto di cantare e lo faccio con piacere».

Questa però è solo una parte della verità di Maria Ladu, voce acuta e decisa anche lontano dal palco: «Sì, c'è insieme un risvolto privato. Un anno e mezzo fa ho dovuto fare i conti con un tumore che, per fortuna, sinora sono riuscita a combattere, anche grazie alla passione per il canto. Giorni di sofferenze e paure, ma anche momenti in cui diventano più importanti i valori della persona e la voglia di stare con la tua gente. Questa di venerdì è certo un'occasione speciale».

Nell'atto di fede, il canto di una tristezza da universalizzare per aprire alla speranza, come ha fatto l’artista nuorese con il proprio male. È tornata sul palco, nell’estate di due anni fa, a Trapani, tra un ciclo di chemioterapia e l’altro. Partire poteva essere per davvero come morire.

Alla fine ha avuto ragione: «Le forze non erano al massimo, ma è prevalsa la voglia di non perdere un’occasione importante: forse irripetibile. Ho fatto gli spettacoli ed è andata molto bene. Certo sono tornata stanca e senza più voce». Però con la certezza di continuare quello che lei chiama logicamente un sogno.

Il canto, appunto, passione dell’adolescenza e diventato studio e professione, con il diploma al Conservatorio musicale di Sassari, nella specialità della lirica. I primi vocalizi sono però a beneficio del pop e del rock, di cui vanno ghiotti i genitori. Il cambio durante le superiori, nel corso musicale del liceo nuorese “Sebastiano Satta”. «La fortuna è stata l'incontro con la professoressa Angela Serra, a cui devo l'apprendimento delle tecniche della materia, ma anche l'insistenza affinché continuassi sulla strada del canto lirico». ricorda con un sorriso. Nel frattempo si è appassionata anche lei, Maria, che ormai si esibisce da soprano, la corista che più alto e acuto fa sentire il suo canto: «Il genere musicale dà molto spazio alla voce, con vocalizi e modulazioni non possibili nelle altre specialità canore. Per me questa è stata una sorpresa e oggi un aspetto irrinunciabile».

La recitazione che passa via via verso la musica, sino a giungere a sfumare e mozzare le parole. Tanto da richiedere anche tecnica e preparazione nell'ascolto. Tra i desideri di Maria Ladu quello di avvicinare alla lirica i suoi concittadini, per il momento divisi tra musica classica e il folclore dei cori polifonici: «Il nuorese è un po' pigro a cimentarsi con altre proposte musicali. Quando però gli si offre la possibilità la coglie con interesse. Con questo non voglio certo sminuire le sonorità della nostra terra, dalle quali io stessa provengo, per via di un periodo vissuto in uno dei gruppi folk della città».

L’attualità è spesa a reinterpretare il genio di Verdi, Rossini, Beethoven, come voce del coro al civico di Sassari, durante la stagione invernale. Conta di tornare anche per il cartellone 2016. Intanto Maria Ladu ha ripreso a studiare, per cancellare i segni lasciati dal cancro nella sua arte, più che nell’anima, risultata più forte del male.

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