La Nuova Sardegna

Nuoro

operai ex enichem e montefibre

Morti per amianto: il Senato apre un’istruttoria su Ottana

Paolo Merlini
Sabina Contu e Mario Murgia dell'Aiea durante l'audizione al Senato
Sabina Contu e Mario Murgia dell'Aiea durante l'audizione al Senato

I vertici dell’Aiea sentiti dalla Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro. Presto l’audizione dei dirigenti dell’Inail

23 marzo 2016
4 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Dopo la Camera, il caso dell’amianto a Ottana approda al Senato, dove la Commissione di inchiesta sugli infortuni del lavoro, presieduta da Camilla Fabbri, ha formalmente istruito un’inchiesta che faccia luce sul numero impressionante di morti e patologie asbesto correlate (cioè causate dall’amianto) fra ex operai degli stabilimenti Enichem e Montefibre ma ufficialmente senza colpevole. Senza cioè che la correlazione tra l’attività svolta e l’insorgenza delle patologie sia stata evidenziata dalle istituzioni sanitarie, Inail in primo luogo. Ieri la commissione ha svolto la prima audizione di due testi importanti nella vicenda, i rappresentanti dell’Aiea (associazione esposti amianto): il vicepresidente nazionale Mario Murgia e la presidente regionale Sabina Contu.

Alla senatrice del Pd e agli altri parlamentari, affiancati dal magistrato della corte di Cassazione Bruno Giordano, Murgia e Contu hanno consegnato tutta la documentazione raccolta da quando, con tenacia, si occupano del caso di Ottana, di cui si sta occupando anche la procura della Repubblica di Nuoro dopo un esposto presentato dall’Aiea. E sarà proprio il magistrato incaricato dell’inchiesta a essere sentito nelle prossime sedute della commissione, che tra gli altri convocherà i vertici dell’Inail regionale per sentire la loro posizione sul caso. L’Aiea anche di fronte alla commissione sugli infortuni sul lavoro ha evidenziato come l’Inail abbia riconosciuto solo in rarissimi casi la malattia professionale agli ex operai (o ai loro familiari, nei casi di decesso) di Ottana.

La lista nera. Tra la documentazione prodotta, la presidente regionale dell’Aiea Sabina Contu ha consegnato alla commissione una lista con circa cento nomi di lavoratori che si sono ammalati di tumori provocati dall’esposizione all’amianto (e in più di un caso sono deceduti) nello stabilimento di Ottana e all’ex Rumianca di Assemini. Dal canto suo, il vice presidente nazionale Mario Murgia ha evidenziato come nel riconoscimento ai lavoratori dei benefici della legge 257/92 siano stati adottati due pesi e due misure tra le fabbriche dell’isola e stabilimenti del tutto simili nella penisola: il caso di Pisticci, in Basilicata, fabbrica gemella di Ottana, dove l’esposizione all’amianto è stata riconosciuta, ne è un chiaro esempio. Ma ieri durante l’audizione si è parlato anche del caso di un ex operaio dell’Alfa Romeo di Arese che ora ha fatto rientro in Sardegna e soffre di una grave patologia asbesto correlata; il paradosso è che mentre a Milano l’Inail è parte civile nel processo per le morti dovuti all’amianto tra gli ex lavoratori dell’Alfa, in Sardegna, a Oristano, l’Inail nega al paziente il riconoscimento della malattia professionale.

Fare luce sui responsabili. «Esiste un problema oggettivo di omogeneità di trattamento dei lavoratori rispetto all'accertamento dell'esposizione all'amianto da parte dell'Inail – ha detto la senatrice Camilla Fabbri – Si tratta di un tema che affronteremo nelle prossime settimane e che riguarda gli esposti di tutto il Paese. L'inchiesta che abbiamo istruito dovrà proseguire prevedendo nuove audizioni, in particolare delle autorità amministrative e giudiziarie che si stanno occupando della vicenda dei lavoratori dell'ex Enichem esposti ad amianto e ad altre sostanze nocive. Sempre sul fronte della nostra indagine, poi, sarà importante accertare il ruolo delle diverse proprietà e gestioni che, negli anni, si sono succedute, anche al fine di verificare le responsabilità, tenendo conto del dovere di risarcire le vittime. Il caso dei siti industriali ex Enichem, dalla Sardegna alla Basilicata – ha continuato Camilla Fabbri – conferma quanto da tempo, come Commissione, abbiamo sostenuto: la necessità di arrivare alla formulazione di un testo unico in materia che garantisca chiarezza normativa e, quindi, giustizia rispetto ad un dramma che, come l'amianto, rappresenta e rappresenterà una vera e propria emergenza per il nostro Paese».

Nella riunione si è anche parlato del caso sollevato di recente dal deputato Michele Piras, autore di un’interrogazione in cui denuncia un conflitto di interessi che coinvolgerebbe un medico dell'Inail, l'ente preposto alla vigilanza e al riconoscimento delle malattie professionali, il quale avrebbe prestato servizio, in concomitanza, sia per l'istituto e sia per le aziende che operano o hanno operato nell'area industriale di Ottana in qualità di consulente e di medico di fabbrica. Un episodio che ha lasciato senza parole la commissione d’inchiesta che ha deciso di vederci chiaro anche in questa vicenda.

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative