La Nuova Sardegna

Nuoro

Amianto e conflitti d’interessi

di Federico Sedda
Amianto e conflitti d’interessi

Ottana, il caso di un medico dell’Inail: il deputato Piras presenta una interrogazione al ministro

18 marzo 2016
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OTTANA. La lunga e amara vicenda degli ex lavoratori esposti all'amianto delle industrie di Ottana, fatta di morti silenziose per malattie asbesto correlate, di diritti sanitari e previdenziali negati, di esposti alla magistratura, di inchieste dei carabinieri sulle mancate bonifiche e di sequestri di aree industriali per accertare la presenza dei “veleni”, potrebbe arricchirsi di un nuovo capitolo inedito e per certi versi singolare nell’ambito di questa storia tormentata che dura da venticinque anni: il conflitto di interessi.

Un conflitto che coinvolgerebbe un medico dell’Inail, l’ente preposto alla vigilanza e al riconoscimento delle malattie professionali, che avrebbe prestato servizio, in concomitanza, sia per l’istituto e sia per le aziende che operano o hanno operato nell'area industriale di Ottana in qualità di consulente e di medico di fabbrica. Ad aprire il caso è il deputato di Sel, Michele Piras, con una interrogazione presentata ieri al ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

«A ogni passo che si compie nella ricerca di verità e di giustizia per la contaminazione di amianto a Ottana – sottolinea il parlamentare – emergono nuovi e inquietanti particolari circa la reale volontà delle istituzioni di riconoscere ai lavoratori del polo chimico e alle famiglie delle vittime almeno i benefici di legge per le malattie e i lutti subiti». Il nuovo particolare sarebbe, appunto, l’attività prestata nelle fabbriche, quale medico del lavoro, da un medico dell’Inail di Nuoro. «Oggi scopriamo – fa sapere Michele Piras – che un medico dell’Inail ha prestato concomitante servizio per l’istituto e per le aziende che hanno rilevato una parte delle attività dismesse dalla chimica di Stato, aziende nelle quali hanno trovato occupazione 30 dei 180 lavoratori della ex Enichem. Se questo non ci legittima a trarre alcuna facile conclusione – precisa il deputato di Borore – il dubbio, tuttavia, sorge legittimo, soprattutto alla luce dell'atteggiamento dell’Inail nei confronti dei lavoratori di Ottana ai quali non sono riconosciuti i risarcimenti per morte o danno alla salute legati a causa professionale. Siamo di fronte – conclude Piras – a un caso di potenziale conflitto di interessi».

Nella sua interrogazione, il parlamentare di Sel è ancora più esplicito, anche se si limita a fornire solo le iniziali del medico chiamato in causa. «Il dottor S.D., dirigente medico Inail della Sardegna – precisa il deputato – ha svolto negli anni la propria attività anche fuori dall’incarico ricoperto presso l’istituto. Nello specifico, ha svolto attività di medico competente dei lavoratori presso la società Ottana Polimeri in seguito all’incarico datato 1 luglio 2010 e ancora in data 21 ottobre 2013 fino al 2014. Precedentemente ha ricoperto lo stesso ruolo per la Equipolymers, effettuando, a quanto si apprende da testimonianze raccolte dalle associazioni, visite specifiche, quali spirometrie presumibilmente per il riscontro di patologie asbesto-correlate». Il caso è ora nelle mani del ministro del Lavoro Poletti al quale spetta dare una risposta su un eventuale conflitto di interessi. Che, se ci fosse, getterebbe altre ombre sulla storia triste di veleni e di morte dei lavoratori di Ottana.

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