La Nuova Sardegna

Nuoro

Fonni è paese di longevi: con tia Boela otto centenari

di Giovanni Melis
Fonni è paese di longevi: con tia Boela otto centenari

Festa grande per l’importante traguardo raggiunto dalla nonnina Raffaela Mele Vivere in montagna è un valore aggiunto? Il Comune approfondirà gli studi

15 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





FONNI. Antonia Murroccu, classe 1912, Maddalena Cualbu 1923, Giovanna Busia, Salvatore Mureddu, Antonia Mariolu, Grazia Cualbu, tutti classe 1914 e Michela Mureddu classe 1915. Tutti ultracentenari della capitale economica della Barbagia di Ollolai, che vanta una lunghissima tradizione di centenari. Raffaela Mele, detta Boela, è l'ottava che si aggiunge a questo lungo elenco. Sabato scorso la famiglia le ha dedicato una bella cerimonia. Dopo la messa celebrata dal parroco don Antonello Corrias e dai compaesani don Michele Casula e don Falconi, tia Boela è stata festeggiata da parenti amici e da tutta la comunità fonnese. Tantissime attenzioni che la vecchina ha gradito. Anche se si è subito prodigata a chiarire che “era troppo”. Persona pratica, tia Boela che ha passato una vita di fatiche. Ha sempre avuto un attaccamento smisurato ai fratelli. Decisionista in tutto ma con un grande cuore ha una parola d’affetto per tutti. Il suo essere a volte scontrosa, a volte una inguaribile chiacchierona , generosa e disponibile, la rende unanimemente apprezzata. La vecchina ricorda le guerre con grande dolore: i fratelli Michele, Antonio e Nicolò vengono richiamati per il secondo conflitto mondiale. Il primo sarà prigioniero in un campo di concentramento tedesco in Francia e non si avranno sue notizie per più di due anni e mezzo. Dopo un ricovero per più di sei mesi in un sanatorio a Genova, tornerà a casa ma le sue condizioni di salute saranno sempre precarie. Il secondo per un caso fortuito scampa alla campagna di Russia dalla quale ben pochi fecero ritorno. tia Boela si è sempre dedicata a loro conducendo una vita sempre dignitosa e semplice. «No appo mai ‘attu sa theraha e mai appo mai patiu sa gana» (non sono mai stata domestica nè ho mai patito la fame) ama ripetere. Un dettaglio importante in periodi difficili che la donna ha affrontato sempre con grande spirito. Oltre i fratelli, accuditi con pazienza inarrivabile, tia Boela adora i suoi nipoti anche se spesso, con il suo carattere forte e deciso vorrebbe decidere anche per loro. Una storia che si innesta con le tante storie degli anziani di Fonni, per i quali vivere in montagna è un valore aggiunto. Anche perchè, a quanto pare, lavoro e fatica sono momenti che migliorano la vita e la allungano.

Su questo stile di vita, sulla dieta e sulla storia degli anziani fonnesi erano già stati condotti degli studi. Che il passare del tempo sta confermando. Studi che il Comune intende approfondire. Nel frattempo ci si prepara per i prossimi. Altri “giovani” ultranovantenni puntano dritti verso l’ambito traguardo di “sos 'entu”.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative