La Nuova Sardegna

LANUSEI. La media nazionale è di circa un omicidio all’anno ogni centomila abitanti, ma l’Ogliastra la supera abitualmente, con numeri che non hanno eguali in Italia se rapportati alla popolazione (altra cosa è l’estensione del territorio, visto che la densità abitativa è molto ridotta con un totale di appena 57mila persone). I primi due mesi del 2016 non hanno ancora registrato delitti, mentre la morte di Carlo Seoni fa salire a tre il numero dei morti ammazzati in Ogliastra nel 2015. All’ex provincia orientale dell’isola spetta il triste primato degli omicidi negli anni precedenti, come ha rivelato uno studio dell’Osservatorio sociale sulla criminalità in Sardegna promosso dall’Università di Sassari e pubblicato nel 2014. Il periodo preso in esame riguardava il decennio dal 2005 appunto al 2014. Il rapporto evidenziava anche i delitti paese per paese, attribuendo a Ilbono il record negativo di omicidi in rapporto alla popolazione (4 in dieci anni a fronte di 2.200 abitanti), paese seguito da Arzana, Loceri e Ulassai con due ciascuno. In termini assoluti, invece, sempre secondo il rapporto dell’Università di Sassari, i centri dove nel corso del decennio era avvenuto il maggior numero di fatti di sangue erano Arzana, Ulassai e Villagrande Strisaili (comune di cui Villanova Strisaili, il paese dell’ultima vittima Carlo Seoni, è una frazione ).

Il 2014 aveva registrato un omicidio anche a Gairo, paese nel quale nel corso del 2015 ci sono stati altri due omicidi, al punto da farne uno dei centri oggi più caldi e “attenzionati” da parte delle forze dell’ordine in Ogliastra. L’ultimo delitto risale al 31 dicembre scorso, la vittima si chiamava Simone Piras, era un allevatore di 33 anni. Era stato ritrovato con il volto sfigurato dai pallettoni.